Poesie inserite da Franco Mastroianni

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Scritta da: Franco Mastroianni

Come fanno i venti

Vorrei essere come te
senza legami senza attaccamenti
vorrei toccarti e fuggir via come fai tu
come fanno i venti

Senza pensare mai di perdere il momento
per non uscir di casa
con l'ansia che mi rode dentro

Vorrei andare avanti senza mai guardare indietro
vorrei un cuore forte
non delicato come il vetro

Vorrei restarti accanto e vivere una storia infinita
vorrei
ma mi sei già sfuggita dalle dita

Comunque... grazie vita.
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    Scritta da: Franco Mastroianni

    Nel giardino dei ricordi

    Cercando nel giardino dei ricordi
    ti vedo in mezzo ai fiori
    ma subito ti scordo
    mi sforzo per non ti far volar lontano
    ma il vento non mi aiuta
    e tu stai scomparendo piano piano

    Sembra che stiano ridendo di me
    una rosa che parla sottovoce a un tulipano

    Ti penso allora tanto intensamente
    non voglio uscire subito da questo giardino
    ma tenendo gli occhi chiusi
    inciampo sopra uno scalino
    e finisco con la faccia contro un aiuola di ciclamino

    Mi alzo mi ripiglio e mi ritrovo tra le mani un giglio
    adesso in testa ho un grande scompiglio
    i fiori che si mischiano ai ricordi
    il cielo che si apre
    barche in mezzo al mare
    o a dormire sotto i fiordi

    Ti vedo un'altra volta
    e adesso stai prendendo un treno
    al volo salgo su
    ma fuori dalla galleria mi trovo faccia a faccia con un crisantemo
    però non ti ho vista scendere dal treno

    Forse sono io che non ci vedo bene
    un velo oscura gli occhi
    come temporali estivi che ricoprono di nuvole
    chiare giornate tramutandole come se fosse notte

    Subito acqua scende e bagna questo giardino dei ricordi
    che si apre e fa vedere tutti i colori
    come giorno di festa
    tutti i colori che abbiamo nella testa

    Vorrei trovare il tempo
    per finire questa storia
    ma mi son fatto vecchio
    non ho più memoria

    Ti vedo nel giardino dei ricordi
    ma subito ti scordo.
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      Scritta da: Franco Mastroianni

      In questa nostra storia

      Sfogliando con la mente
      le pagine della memoria
      voglio capire a che punto siamo
      in questa nostra storia

      Scoprendo con soddisfazione poche pagine di sconfitte
      e molte di vittoria

      Trovo le pagine che non abbiamo mai letto
      quelle dei consigli
      su come crescere i nostri figli

      Lo so che esistono libri d'autori
      che spiegano come fare i genitori
      cosa dire cosa fare
      quali regole adottare
      quando si può parlare o quando devi tacere.

      Ma che non ho mai avuto tempo di comprare.

      Amore e ancora amore dato in ogni occasione
      nei gesti nel parlare nel doversi confrontare
      nei cambiamenti e nei modi di pensare
      e leggo negli occhi dei miei figli pagine d'amore

      E sono assai felice per le donne che li sapranno catturare

      Certo che fare il genitore
      è un duro... lavoro
      ma per fortuna ci sei tu non sono solo

      Vieni con me vicino alla finestra
      guarda... stanno spiccando il volo.
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        Scritta da: Franco Mastroianni

        Il grande fiume

        Seduto sulla riva guardo con tristezza
        lo scorrere del grande fiume
        risalgo con la mente la corrente
        e aiutato da vecchi racconti
        ripenso a quando era possente
        intrepido invadente
        facendo beffe ad argini alzati come mura
        ricordo esondazioni
        la paura

        Ora le rive sono artificiali
        e lo scorrere del grande fiume
        contro i cubi di cemento rilascia note tristi
        come un lamento
        e le gocce di rimbalzo credo siano il suo pianto

        È vero questo grande fiume ha trascinato nel suo corso molte vite e se ne è appropriato
        ma non ha mai chiesto niente è l'uomo che l'ha sfidato

        Per colpa nostra le poche volte che ancora salta giù dal letto
        arriva a ricoprir le case fino al tetto

        Ma noi non ci pensiamo non lo ascoltiamo
        non ne sentiamo il flusso
        e questo gran regalo di natura
        sta diventando un lusso

        Pensare che la portiamo dentro... in noi
        saremo spenti se non ci fosse lei
        ma continuiamo a non apprezzarla
        e dir che il mondo intero ne parla

        Sappiamo e siamo bravi a trarne godimento
        nelle giornate estive
        per rinfrescarci in un caldo momento

        Godere... quando non vediamo l'ora
        di poterla bere

        Intanto continuiamo ad annaffiare il prato verde
        e lei ci guarda e ci saluta
        si perde
        e nonostante tutto ci sentiamo puri
        e i fiumi sono sempre più asciutti
        scuri

        Seduto sulla riva del grande fiume
        immagino le barche di vecchi pescatori
        che tornano alla rive ricolme di pescato
        che il fiume regalava come suoi tesori

        Ora quei pescatori non ci sono più
        restano le frasi tramandate
        riflesse come immagini da vecchi specchi

        Come vorrei che i nostri figli vedessero ancora
        lo scorrere del grande fiume
        e non sfogliarlo tra le pagine di libri vecchi.
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          Scritta da: Franco Mastroianni

          Ciak... si gira

          Siamo registi nati senza offesa
          noi tutti siamo un umana
          macchina da presa

          Filmiamo proprio tutto dopo pochi giorni
          il tempo di conoscere i dintorni

          Impressioniamo tutto su memoria
          nel nastro della vita
          della nostra storia

          Scenari ne abbiamo a volontà
          scelta sicura
          scenografa imbattibile
          madre natura

          Ma tutti presi dai tranelli della fretta
          molte sono le immagini che ci sfuggono
          a cui non diamo retta

          Succede per fortuna a volte che presi da malinconia
          ci soffermiamo proprio a ricercare quei momenti persi
          nei silenzi dei rumori sordi

          Seduti come al cinema
          con i gomiti poggiati bene ai bordi

          Immaginiamo un ciak si gira... e partono i ricordi.
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            Scritta da: Franco Mastroianni

            Quel paese

            Ed ho aspettato invano davanti alla tua porta
            per arrivare in tempo nel correre
            ho preso anche una storta

            Fa niente passerà anche questo male
            intanto il cielo si sta annuvolando
            ci mancava il temporale

            Sono senza ombrello e qui non c'è riparo
            ma tu non sei puntuale
            e il gusto dell'attesa diventa molto amaro

            Pazienza... aspetterò

            Per ora mi assottiglio lungo il muro
            sotto il cornicione
            e subito Sciak! Una cacca di piccione

            Guardo con impazienza l'orologio del telefonino
            e lui mi scivola di mano
            come goccia d'acqua finisce in un tombino

            Mi abbasso per cercare di riprenderlo
            prima che vada a fondo
            ma una macchina passando centra in pieno
            la pozzanghera vicino
            di colpo mi ritrovo fradicio pieno d'acqua e di
            sgomento
            sembro uno straccio da pavimento

            Pensare che m'avevi detto non tardare
            e adesso cosa faccio?
            Sto ancora ad aspettare?

            È già passata un'ora il tempo non migliora
            ed io comincio a stare male
            vorrei mandarti a c... ma non mi piaciono le offese
            e ti mando dolcemente a quel paese.
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              Scritta da: Franco Mastroianni

              Il cassetto

              Ho un piccolo cassetto vicino al cuore
              che ogni tanto si apre
              e fa uscire le parole

              Lo abbiamo tutti quanti
              i ricchi i poveri e pure i santi

              Non lo hanno i signori della guerra
              la chiave gli è caduta in terra

              Non mi ricordo più chi me lo ha detto
              guarda bene dentro te
              e troverai il cassetto

              A dir la verità è stato lui a trovare me

              Ricordo di una sera
              volevo scriver di un amore
              ma stavo diventando pazzo nel cercare le parole
              sentivo duro il cuore

              Di colpo si aprì il cassetto
              e cominciarono ad uscir parole a getto.
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                Scritta da: Franco Mastroianni

                Vecchie parole

                Estraggo dalle tasche vecchie parole
                riposte tempo fa
                stralci di amori ed emozioni
                di un tempo andato
                ma che ritorna sempre qua

                Tergicristalli umani lavano vecchie parole
                sopra vetrate scivolose
                getti d'inchiostro elettrici spazzano via le cose

                Trovar vecchie parole è diventata consuetudine
                e ancor più facile è per me
                trovar parole che spazzan via solitudine.
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                  Scritta da: Franco Mastroianni

                  Le notti

                  Le notti che mi aiutano a pensare
                  le notti fatte di quei sogni
                  che mi vengono a imbrogliare

                  Le notti nere scure
                  che mi riportano paure

                  Le notti con le luci accese sopra i comodini
                  le notti senza sonno quando piangono i bambini

                  Le notti così belle quando il cielo è fatto a stelle

                  Le notti zuccherate che ti sanno intrappolare
                  Le notti di chi si sveglia per andare a lavorare

                  Le notti dei signori dentro al letto
                  lenzuola profumate con merletto

                  Le notti dell'indifferenza lasciata fuori dal portone
                  le notti di chi si corica dentro un cartone

                  Le notti insieme a te
                  le notti che parlano d'amore

                  Le notti che ti san gelare il cuore
                  le notti quando ti ritrovi solo se un'emozione muore

                  Le notti dei panettieri che tengono vivo il forno
                  le notti che sbadigliano
                  mentre nasce il giorno.
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                    Scritta da: Franco Mastroianni

                    Scrivendo della scarpa

                    Molti sono i colori diverse le misure
                    le pelli morbide preferite a quelle dure

                    Probabilmente ci sono già di plastica
                    e con la gomma
                    andranno a far ginnastica

                    Tante slanciate verso l'alto
                    come fontana fa zampillo
                    con rischio di caduta da alto tacco a spillo

                    Chi le ama chi le ha dovute odiare per il troppo marciare
                    o chi purtroppo per disastri naturali
                    le ha dovute togliere e infilare gli stivali

                    Passano gli anni come cambio di stagione
                    ma ci saranno sempre
                    quelle che accarezzano un pallone

                    Chi è pazzo per le mode e ne ha scaffali pieni
                    chi invece non ci bada
                    e in bicicletta le usa come freni

                    Con luci intermittenti
                    lo strappo l'evidente cucitura
                    addirittura quella che respira

                    Quelle che fanno arrampicare in alto
                    o sulle ghiacciate creste
                    quelle dove ti ci puoi specchiare
                    ballando nelle piste

                    Le imbottiture che ti scaldano il collo
                    come d'inverno fa la sciarpa
                    tante sono le frasi che si possono allacciare
                    scrivendo della scarpa

                    La cosa certa... e non è una svista

                    Governo a parte

                    Non potrai mai confondere la destra dalla sinistra.
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