Scritta da: Elena Piccinini
in Poesie (Poesie personali)
Se le lapidi, come fiori,
sbocciassero all'alba
di un lungo sonno...
il mondo sarebbe
un immenso giardino.
Composta martedì 4 marzo 2008
Se le lapidi, come fiori,
sbocciassero all'alba
di un lungo sonno...
il mondo sarebbe
un immenso giardino.
Vorrei dedicarti una poesia
per illuminare il tuo viso
e vederti felice.
Aspettare il tramonto più sereno
e la notte più solenne
per disegnarti un veliero
nel cielo stellato.
Vorrei ridarti gli anni perduti
e sussurrarti che domani
sarà un giorno diverso.
Chiudi gli occhi, ti regalo un istante.
Il veliero nel cielo spiegherà le sue vele
e ogni stella che incontrerai
sarà il mio pensiero per te
Anima mia.
Il cielo urla
la furia dei suoi elementi
e giganti dormono
fra i miei occhi insonni;
sotto una luna morente,
demoni senza pietà
bruciano l'eternità
di un paradiso
che sta cadendo.
Cheta tuo pianto, Maria, io son risorto
ma asceso ancora non sono in Casa
augusta e or, che tu di tanto persuasa,
dona di tuo sapere agli altri apporto.
Corre la Santa Vergine ver l'orto
ma di brillanza nobil Figura invasa,
a passo lesto ed andatura decisa
appare vivo e non con viso morto.
Abbraccia Mamma con affetto il Figlio,
stringe lo Figlio al petto la sua Mamma
indi Giovanni cinge Madre e Figlio.
Tornate o Voi cari ai vostri affari,
Io salgo lesto da Colui che infiamma
e che bontate spande senza pari.
Piange la Santa Vergine e s'affligge
e tra le sante braccia Egli la regge:
Vai santa Donna, ritorna a tua arte;
lo sai, non son di qui, ma d'altra parte.
Il Padre mio m'attende in alto Loco,
non posso rimaner nemmanco un poco,
presto sarò di nuovo in questo luogo
onde lenir l'umano dal suo giogo.
Perché hai premura?
Fermati un istante
Ascolta il verso delle cicale
In una notte d'estate
Perché hai premura?
Fermati ad osservare
i passi lenti di una tartaruga
Perché hai premura?
Prova ad odorare il profumo della zagara
Nel giardino dei tuoi ricordi
Mentre guardi il cielo stellato
Perché hai premura?
Ascolta il mormorio del mare
in una notte d'agosto
il suo profumo il suo silenzio
Perché hai premura?
Ritorna ad ascoltare
l'eco delle ninne nanne
Le carezze della mamma
La voce rauca del papà
Perché hai premura?
Fermati ad ogni stazione
Che ti conduce a casa
Mentre ascolti il fischio del treno antico
Affacciati al finestrino e fatti
Sporcare di fumo nero in galleria
Perché hai premura?
Impara ad ascoltare il cinguettio
D'uccelli in un bosco al fiorir dell'alba
Perché hai premura?
Guarda negli occhi un piccolo bambino
Nelle corsie delle speranze
Che sorridente ed ignaro
Forse Domani non c'è più
Perché hai premura?
Impara ad osservare lentamente
il sipario di un teatro
quando si chiude
Questa volta però
non battere le mani
Sorridi.
C'è sopra il mare tutto abbonacciato
il tremolare quasi d'una maglia:
in fondo in fondo un ermo colonnato,
nivee colonne d'un candor che abbaglia:
una rovina bianca e solitaria,
là dove azzurra è l'acqua come l'aria:
il mare nella calma dell'estate
ne canta tra le sue larghe sorsate.
O bianco tempio che credei vedere
nel chiaro giorno, dove sei vanito?
Due barche stanno immobilmente nere,
due barche in panna in mezzo all'infinito.
E le due barche sembrano due bare
smarrite in mezzo all'infinito mare;
e piano il mare scivola alla riva
e ne sospira nella calma estiva.