Le migliori poesie inserite da Jean-Paul Malfatti

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Scritta da: Jean-Paul Malfatti

El pájaro yo

El pájaro yo

ME llamo pájaro Pablo,
ave de una sola pluma,
volador de sombra clara
y de claridad confusa,
las alas no se me ven,
los oídos me retumban
cuando paso entre los árboles
o debajo de las tumbas
cual un funesto paraguas
o como una espada desnuda,
estirado como un arco
o redondo como una uva,
vuelo y vuelo sin saber,
herido en la noche oscura,
quiénes me van a esperar,
quiénes no quieren mi canto,
quiénes me quieren morir,
quiénes no saben que llego
y no vendran a vencerme,
a sangrarme, a retorcerme
o a besar mi traje roto
por el silbido del viento.
Por eso vuelvo y me voy,
vuelo y no vuelo pero canto:
soy el pájaro furioso
de la tempestad tranquila.

L'io uccello

Mi chiamo Pablo, l'uccello,
l'uccello di una sola piuma,
il volatore d'ombra chiara
e di chiarezza confusa,
le ali non mi vedono,
le mie orecchie risuonano
quando passo tra gli alberi
o sotto le tombe
così come uno sfortunato ombrello
o come una spada sguainata,
teso come un arco
o rotondo come un'uva,
volo e volo senza saperlo,
girato nella notte buia,
chi viene ad aspettarmi,
chi non vuole il mio cantare,
chi mi vuole morto,
chi non sa che sono arrivato
e non verrà a battere,
a sanguinare, torcere
o baciare il mio vestito rotto
dal fischio del vento.
Così vengo e me ne vado,
volo e non volo, ma canto:
sono l'uccello furioso
della tempesta tranquilla.
Composta lunedì 8 aprile 2013
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    Scritta da: Jean-Paul Malfatti

    Sì, sono sempre stato gay!

    Il vento soffiava tra i rami;
    Sospiri seguiti da gemiti
    rompevano il mistico silenzio.
    Le ginocchia tremavano forte,
    ma la curiosità m'incoraggiava
    ad avvicinarmi a quell'albero.

    Io, come un'ombra, pian piano
    mi muovevo verso quei rumori.
    Troppa paura? Si! Non lo nego!
    Faccia a faccia con l'albero;
    un sacco di domande in testa.
    Chi erano? Che cosa facevano?

    Un ragazzo baciava una ragazza
    e le toccava le parti intime.
    Sorpresa! Li riconosco subito!
    Lui, il mio cugino preferito;
    Lei, la sua cugina più grande.
    Fra invidia e gelosia, piango!

    Ero piccolo... ne avevo circa sette,
    ma la gelosia già la conoscevo.
    Non invidiavo il mio cugino,
    ma invece la sua fortunata lei.
    Volevo sol essere al suo posto,
    per poter essere baciato da lui.
    Composta martedì 14 febbraio 2012
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      Scritta da: Jean-Paul Malfatti

      Ai tempi del liceo

      Da teenager ero confuso,
      un po' perso e ogni tanto
      persino timido e goffo.
      Mi ero sposato con Dio
      ma facevo sesso col diavolo,
      quindi ero solito dormire
      sugli ardenti e focosi lettoni
      o divanetti dell'inferno
      e mi svegliavo in paradiso,
      tra alcuni dei miei affascinanti
      e innocenti coetanei traditori.
      Eppure, tra sfrenati piaceri,
      falsi sogni e crude realtà,
      sono diventato un giovane
      perdutamente innamorato
      di uno dei suoi simili, o quasi.
      Uno strano e impuro modo
      per trovare la tanto sognata
      altra metà della stessa mela?
      Forse sì, forse no, forse forse!
      Ma che cazzo d'importanza ha?
      Composta giovedì 16 maggio 2013
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        Scritta da: Jean-Paul Malfatti

        If i were

        If I were a poet,
        I would write you
        a love poem a day.

        If I were a singer,
        I would sing you
        love songs in
        so special a way.

        Me, not being one
        or the other, can
        just tell you that

        I love you more than
        their verses and lyrics
        can declaim or say.


        Se io fossi

        Se io fossi un poeta,
        ti scriverei una poesia
        d'amore al giorno.

        Se io fossi un cantante,
        ti canterei delle canzoni
        d'amore in un modo
        del tutto speciale.

        Non essendo io
        né uno né l'altro,
        posso solo dirti che

        ti amo più di quanto
        i loro versi e testi
        possono recitare o dire.
        Composta sabato 15 marzo 2014
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          Scritta da: Jean-Paul Malfatti

          Passato remoto

          Io un tempo fui già un fiore.
          Nacqui nel giardino dell'Eden,
          ancora neonato scesi in Terra
          per esser ripiantato in un vaso,
          con palline d'argilla e terriccio,
          curato da gente molto carina.

          Rifiorivo a ogni primavera,
          crescevo durante le estate,
          invecchiavo negli autunno
          e morivo nei gelidi inverno,
          per rinascere più maturato
          e rifar quasi tutto daccapo.

          Fui dei fiori belli e profumati,
          di tutti i tipi e per tutti i gusti.
          Ora non sono più un fiore,
          ma li tratto tutti con rispetto,
          affetto e tantissimo amore,
          perché so che anche loro
          hanno un'anima e un cuore.
          Composta martedì 22 aprile 2014
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            Scritta da: Jean-Paul Malfatti

            Buongiorno, Sole mio!

            Ti cercai nel buio
            d'una notte scura
            senza luna alcuna.

            Ti trovai quand'era
            quasi l'alba;
            e nel tuo riflesso,
            pure la luna che,
            chissà perché,
            da me s'era nascosta.

            Da allora sei diventato
            il mio sole; e lei,
            la luna, quella ch'oggi
            mi fa compagnia
            mentre ti aspetto per
            abbracciarti e dirti:
            buongiorno, sole mio!
            Composta martedì 28 aprile 2015
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