Scritta da: Linda Reale Ruffino
Domani
Domani scriverò un'altra poesia,
ma solo dopo aver sognato tutta la notte
di te e delle tue ali spiegate
sui miei giorni tristi
e sulle mie notti insonni.
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Domani scriverò un'altra poesia,
ma solo dopo aver sognato tutta la notte
di te e delle tue ali spiegate
sui miei giorni tristi
e sulle mie notti insonni.
Adagiami,
o notte su un morbido giaciglio
che prenda subito
la forma dei miei sogni.
Liberali,
nello spazio senza tempo
e mandali incontro a te
nell'azzurro del risveglio,
quando sarà il canto di usignoli
a regalarmi il buongiorno!
Lente trascorrono queste ore
In cui le lacrime piovono sui giorni
e verrà un angelo che
con lieve soffio ti porterà
oltre quelle nuvole di zucchero filato.
Sei leggera ormai,
piuma fra le piume,
le tue gambe stanche,
sono fragili ramoscelli,
le tue mani scarne
hanno ancora la forza di accarezzarmi,
i tuoi occhi non nascondono
il dolore di non potermi stare accanto
e la tua voce ad un tratto ritorna bambina.
E in quell'attimo sublime
in cui pronuncia la parola più bella
la mano che tanto ti amò prende la tua
per condurti attraverso i sentieri a te destinati.
Stagioni più non si alterneranno
e potrai sederti a riposare
su bianche rive
e verdi prati senza spine.
Cantami ancora una volta
una ninnananna dolce.
In silenzio l'ascolterò
e ne farò poesia!
Danzerà il mio cuore
al suono della tua voce,
e felice bambino tornerà
come ai primi vagiti
fra le tue braccia!
Canterò io per te, mamma
e, forse, mi addormenterò!
Coprimi con il tuo sguardo,
accarezzami con la tua voce
e assapora la dolce essenza
dei miei baci che ti parlano d'amore.
Con le tue labbra,
disegnami sulla pelle
tutti i sogni
che respiri dal mio petto.
Svegliami domattina
con lo stesso sorriso
che mi hai donato nello scorrer della notte
perché possa farne scorta per il dì!
Metti
amore e
m entre
mi
abbracci
tieni
immense
ali
ma
eccoti
ritorni
ogni
sempre
eccomi
madre
posso
rivederti
eternamente!
Ai versi,
che non scriverò mai,
chiedo perdono!
Alla mia anima,
che mi tende le braccia,
chiedo clemenza
quando, crudele,
la ferisco col pianto.
Linguaggio senza parole
ma ricco di significato è
il dolce cinguettio
che annuncia il risveglio
della bella stagione.
Note perfette e armonia
elevano i cuori
nel coro dell'alba!
Sei fuori dalla mia vita
ma mai dal mio cuore.
Ogni fiore sbocciato
nel tuo giardino
è parte di te
e, seppure nel buio,
è sempre ammantato di luce!
Se ne andò in silenzio
in un'umida mattina
d'autunno.
Mosse i suoi nuovi passi
fra le gocce di pioggia
e le mie lacrime
accompagnata,
dalla materna mano,
verso luminosi giardini
dove la pioggia man mano cessava
per far posto alla calda luce dell'infinito.
Quanto dolore sgorgava
da queste iridi e quanto amore
nel suo ultimo saluto!