Scritta da: Linda Reale Ruffino
in Poesie (Poesie personali)
Cambiamenti
Nuovo calore custodisco fra le mani
che accarezzano cicatrici di seta.
Soffierà vento caldo fra i capelli
e su quel corpo assopito
si desteranno i sogni.
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Nuovo calore custodisco fra le mani
che accarezzano cicatrici di seta.
Soffierà vento caldo fra i capelli
e su quel corpo assopito
si desteranno i sogni.
Che dolce rapimento
quello di te stessa.
Inspiegabile a parole
la sublime fuga dagli assilli!
Magico il silenzio,
magico lo sguardo,
magica l'oasi
ma è solo una parentesi
entro cui solo il vento
del cambiamento
può sospingerti.
Acqua e fuoco
quale sono io dei due elementi?
La purezza o la passione,
la frescura o l'arsura,
l'innocenza o il peccato?
Due volti della stessa medaglia
gettata in aria e attesa
nella sua caduta libera ove resta di fianco,
stretta a forza dal suo equilibrio
e non mostra la sua completa natura
perché il conflitto è fusione di entrambi.
Profumano di bei colori i fiori,
proprio come le anime gioiose
che attraversano le tempeste
senza perdere il sorriso per strada.
Non è facile combattere contro un vento
quando te lo porti dentro.
Smuove l'acqua e alimenta il fuoco.
Come mare salato solca la pelle
e s'insinua fra le sue pieghe,
come incendio divampa all'improvviso
e non ti lascia respirare.
Faccio fatica a riconoscermi
in questa nuova pelle
da cui non mi lascio scaldare.
Un cambio di stagione inaspettato
e troppo repentino per acclimatarmi
ha spogliato la mia anima
ma non la sa ancora rivestire.
Se solo fossi più leggera
da permettere a quel vento
che si è insinuato fra i miei pensieri
di soffiare dentro ogni mio respiro,
rinascerei davvero.
Il respiro del vento alita sulla roccia,
la modella e la rende lieve
come una foglia riflessa nell'acqua.
Delinea un nuovo orizzonte.
Soffio sulle mie ferite
e lenisco il dolore.
Non rimarranno cicatrici
che il sorriso
non possa cancellare.
Tengo fra le dita acqua fresca
e dolcezza nel dolore.
È un lavacro mai arido
ma fonte di ristoro.
Ingannatevi virtù,
andate scapestrate
a raccogliere illusioni
e polvere di vita.
Introducetevi
tra i fasci di luce
che potrebbero illuminarvi
di piaceri
ma che vi ostinate
a rifiutare.
Tanti mali già la vita ci serve
su piatti unti e sporchi di fango
e voi avete timore
di bere da coppe dorate,
lasciate lì innanzi
a splender di miraggi.
Inganni perfetti
che fingete di ignorare
e che volete a tutti i costi perdonare.
Ma forse proprio in questo
sta la vostra forza,
mentre fragile è l'anima che vi possiede
che, innanzi a tanta saggezza, soccombe.
Nuova è la pelle
che tengo fra le mani
e non bastano le unghie
aggrappate a brandelli di muta
per fermare la metamorfosi.
Spogliata delle mie sicurezze,
aggredita dall'interno
e rinata,
con nuovi e più flebili vagiti,
incontro la vita che mi sberleffa.