Al di là di un vetro appannato scrosci di pioggia battente. Ricordi vivi di un passato non troppo lontano perso nel ticchettìo del tempo che scorre. Le mie dita disegnano un solo nome, fra commossi sospiri e silenzi che, in quest'umile terra, abbracciano la sera.
Respiro in silenzio il rumore del vento per tenere svegli i sogni riflessi nella luce delle stelle. Respiro inebriata il profumo dell'alba per colmare il cuore di quella speranza che illumina l'anima come il sorgere del sole.
L'anima mia felice sparge amore, sembra radioso viso baciato dal sole. Lieto sentire si respira nell'aria, emana gioioso sorriso, abbraccia frammenti di vita mescolati a volute di sogno.
Sfoglio, malinconica, il libro dei ricordi... non piango, non dimentico, prego e sorrido per rivivere ancora. Cerco le spirate anime amate, le trovo per parlare loro d'amore. Nel mare color ocra, abbronzato dal sole al tramonto, quelle ombre si specchiano e mentre emanano tepore solcano l'anima. Sono voli di gabbiani liberi nella luce del sole.
Ora che non odo più il rumore del mare, ascolto i ricordi. Hanno il medesimo suono e si rincorrono e si avvicendano. Bianche conchiglie sulla sabbia fine si acciottolano e gabbiani da grandi ali sovrastano il mio universo di pensieri incantati.
Prendimi per mano, mamma! Fammi vedere il mare, ma non quello rosso e tempestoso che prima ti soffoca e poi t'inghiotte. Fammi vedere il mare azzurro e poi quello verde di speranza, fammi vedere dolci rive e limpide acque, dove i pesci nuotano e i bambini ridono. Fammi vedere che esiste il mare buono e generoso, quello che navighi in abbracci sicuri, fino agli approdi in paradisi veri. Fammi vedere quale suono ascoltano i bambini che non hanno mai solcato questi inferni e fammi sentire sicuro quando i tuoi occhi mi guardano. Regalami il tuo sorriso e pure una bugia, tanto so che è solo un sogno e i sogni, si sa, non vivono a lungo.