Malcelate ali,
lo so che ci siete
a rendermi leggera.
Lieve è l'anima,
ma greve il corpo
che non sa ancora
adattarsi al volo.
Voi attendete
ch'io vi liberi
e pure l'amato vento
mi accarezza
mentre attende
il mio risveglio.
Rapita dal chiassoso astro
che ne turba i silenzi
inquieta è la notte di stelle.
Sono amanti distanti
fra pensieri intrecciati
il sole e la luna.
E il dì scalda la sera
abbracciandone timide nudità.
Le fa strada in una nuova alba.
Non destarmi dai miei sogni, oh notte!
Lascia ch'io riveda il materno volto
appena le palpebre stanche
lentamente si abbandoneranno
alle tue carezze.
Fra le mie mani
il mio destino vive
inquietamente.
Rimango impigliata
nei miei passi bagnati
che non vanno
né avanti, né indietro.
Infossàti in una pozzanghera
che io stessa ho scavato
e che, goccia dopo goccia,
ho reso più profonda.
Annegano le mie iridi,
non hanno ancora imparato
a nuotare in questi oceani silenziosi.
Ma ho ancora un barlume di forza
per guardare verso il basso
e non mi vedo riflessa in quell'acqua.
Rivolgo gli occhi al cielo
ed è lì che mi ritrovo.
Un petalo strappato dal vento
lascia spoglio il fiore infreddolito.
Su giardini deserti ormai vago
e nessuno riesce a ristorarmi.
Il canto dei bambini è scintilla,
il loro sorriso fiamma viva.
Oh bruciate, pensieri nefasti!
Inceneritevi e lasciatemi rinascere!
Hai dentro agli occhi
silenzi e parole,
sogni e realtà,
emozioni e paure.
Hai negli occhi l'Amore.
Troppe sfumature di grigio
bagnano di malinconia
queste finestre!
Ombre e luci
si alternano
innanzi ai miei occhi lucidi
ove sbocciano timidi
germogli di magia!
Dalle mie mani,
lento e silenzioso,
scivola il tempo
nel divenire dei pensieri
e si lascia cadere
fra i sogni smarriti,
accarezzando ricordi
mai veramente perduti.
Solca il mio sorriso,
fra le rughe dei miei giorni
e si consuma lento
finché sfiorerà, con un bacio,
le mie palpebre
raccontandomi
di grandi e verdi spazi
ove mi lascerò cadere.
E lì mi renderà immortale!
Forza della natura
cuor sorridente.
Gioia starci accanto!