Scritta da: Linda Reale Ruffino
in Poesie (Poesie personali)
Ricordo carezze
che dal viso arrivavano fino al cuore!
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Ricordo carezze
che dal viso arrivavano fino al cuore!
La luna se ne sta lassù.
È ferma e silenziosa.
Ma nessuno vede gli occhi
che lucidi la guardano.
Solo lei ne legge lo sguardo!
Giungi in silenzio
e in gran segreto
intima consigliera
di anime protese
verso orizzonti tempestosi.
Irretisci ingenui innocenti cuori,
dimentichi d'ogni ragione.
Fremiti si elevano dal profondo,
onde che scuotono pigre spiagge.
E a riva affiorano
delicate ma rumorose conchiglie.
Accompagno la luna
nel suo letto di stelle
sussurrando nel vento
le parole più belle.
Un intero universo nei suoi occhi,
fra misteriosi e arcani pensieri
che il fragore della vita non turba,
e pagliuzze di sole risplendono
nelle profondità di quei laghi profondi.
Ingrato ed eccelso compito quello della poesia:
divenire vaso per contenere e lenire
il fiume di dolore che ci investe e ci ferisce l'anima,
trasfigurandolo nella dolce quietezza
di un sommesso ruscello.
Ci sono volte in cui si colgono successi personali e piccole soddisfazioni
che ci gratificano e ci ripagano
di mille sofferenze
madri di nasciture lacrime,
celate fra nero inchiostro e cupi pensieri.
Non fugge il dolore che tiene svegli la notte,
non tornano in vita gli affetti perduti,
non si leniscono le sofferenze del corpo,
ma ciò che fugge è l'inverno
da quelle anime che gettano reti nel mare del dolore
e pescano sorrisi di speranza.
Sconosciuti ai più
i dolori e le cicatrici celate
dentro un sorriso
che sa lenire
e passare oltre!
Lievi petali
fra le pungenti spine
si fanno strada!
Ascoltare la voce del mare
e sentirci dentro
le tue stesse, prigioniere parole.
Perdersi nei loro echi
è il più sublime degli smarrimenti!