Se fossi senza stelle mi piaceresti, o notte! Ma il linguaggio che parla il loro lume è noto, mentre quello ch'io cerco è il nero, il nudo, il vuoto.
Torcia, vola al tuo lume la falena accecata, crepita, arde e loda il fuoco onde soccombe! Quando si china e spasima l'amante sul'amata, pare un morente che carezzi la sua tomba...
Piccola rosa, rosa piccina, a volte, minuta e nuda, sembra che tu mi stia in una mano, che possa rinchiuderti in essa e portarti alla bocca, ma d'improvviso i miei piedi toccano i tuoi piedi e la mia bocca le tue labbra, sei cresciuta, le tue spalle salgono come due colline, i tuoi seni si muovono sul mio petto, il mio braccio riesce appena a circondare la sottile linea di luna nuova che ha la tua cintura: nell'amore come acqua di mare ti sei scatenata: misuro appena gli occhi più ampi del cielo e mi chino sulla tua bocca per baciare la terra.
Canti e a sole e cielo col tuo canto la tua voce sgrana il cereale del giorno, parlano i pini con la lor lingua verde: gorgheggiano tutti il uccelli dell'inverno.
Il mare empie le sue cantine di passi, di campane, di catene e di gemiti, tintinnano metalli e utensili, suonano le ruote della carovana.
Ma solo la tua voce ascolto e sale la tua voce con volo e precisione di freccia, scende la tua voce con gravità di pioggia,
la tua voce sparge altissime spade, torna la tua voce carica di viole e quindi m'accompagna per il cielo.