Poesie inserite da Marco Nuzzo

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Scritta da: Marco Nuzzo

La danza

Corpi incandescenti,
sinuose ombre
e fuochi di mezzanotte
fusi in figure amalgamate,
valzer d'amanti infuocati
sotto cortine di stelle...
solo presenze informi...
tu dici?
Nel fumo incolore,
nella fiamma,
non riesci a sentire
la danza
delle vampe volteggianti
alla musica del vento?
Chiudi gli occhi,
apri il cuore...
vivi...
la senti, adesso
la danza?
Composta lunedì 4 gennaio 2010
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    Scritta da: Marco Nuzzo

    Ritratto di donna

    Rivoltare il tempo,
    curvare lo spazio,
    catturarti in istantanee
    in bianco e nero,
    e sfumare i tuoi problemi
    con buon vino rosso e due risate,
    frangenti condivisi
    forse superflui per te
    fulcro del cuore per me,
    mai ordinari,
    sinceri;

    organza dello Yangtze
    i vestiti e le pieghe
    ti scorrono lievi sul corpo,
    seta sulla seta,
    ma una matita
    non può narrarla su tela,
    così scalo subissi di parole
    per ritrarti a grandi linee.
    Composta lunedì 4 gennaio 2010
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      Scritta da: Marco Nuzzo

      Ho visto

      Ho visto l'abbondanza diventare fame
      e prìncipi elemosinare un tozzo di pane;

      ho visto un uomo struggersi d'amore,
      quell'uomo adesso ha il ghiaccio nel cuore;

      ho visto poveri sorridere nella sorte,
      e ricchi piangere nella vita e nella morte;

      ho visto un cinico prestare soccorsi,
      perché non voleva avere rimorsi;

      ho visto gente scambiarsi le fedi,
      per poi scomparire con oro ed arredi;

      ho visto saggi di dubbi rivestiti,
      ho visto idioti di certezze mascherati.
      Composta lunedì 4 gennaio 2010
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        Scritta da: Marco Nuzzo

        Ti dedico una lettera

        Mi affido a fogli bianchi
        variabili nel tempo
        e a zingare gitane,
        col futuro scritto
        dentro sfere di cristallo
        per avere in cambio
        l'indubbia convinzione
        del sole tra le stelle,
        giacché sei luce e ombra
        che affliggono la mente,
        con pensieri a volte insani,
        lo confesso,
        ma rinchiusi dalla fame di un bacio,
        prigionieri ammansiti
        dal goloso esplorarti gli occhi,
        sognatori eterni
        e specchi d'acqua
        sulle onde del cuore.
        Composta lunedì 4 gennaio 2010
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          Scritta da: Marco Nuzzo

          Lo specchio magico

          Specchio,
          specchio delle altrui brame,
          dimmi,
          a cosa serviranno
          le carezzevoli parole
          intrise di passione,
          e amore e emozioni,
          se nel cuore dell'uomo
          c'è l'oblio
          e il sangue d'altrui schiatte
          sulle sue lame?
          E avranno forse fine
          un giorno,
          i contrasti e le devastazioni
          delle labili anime
          e gli inverni e gli inferni?
          I quattro cavalieri
          cavalcano fieri all'orizzonte,
          il tempo è vicino,
          giorno dopo giorno
          aleggiano ferri di zoccoli,
          si pentiranno,
          un giorno gli uomini,
          allorché
          l'illusione della salvezza
          si nutrirà
          delle loro anime
          impure.
          Composta sabato 2 gennaio 2010
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            Scritta da: Marco Nuzzo

            Il vampiro

            Lo sento, è dentro,
            profuso si fa strada in me,
            aracnide che scala l'ossessione in silenzio,
            felpato, solitario,
            il mio corpo freme,
            è l'incontrollabile desiderio,
            è polpa di passione,
            le tue labbra e le mie,
            e quell'odore della pelle,
            fresca e nuda,
            e questa lingua che brama la tua,
            rossa, vogliosa,
            succo di un frutto dolce,
            miele della mia sensualità,
            che ogni volta accendi,
            fiamma imperitura d'immorale ardore,
            sangue e carne e ignobili pensieri,
            aggrovigliati rovi
            che lacerano i sensi
            ed estinguono il mio labile respiro,
            mentre io, esanime,
            m'accascio tra le tue braccia
            spento da un tuo,
            delizioso,
            invitante,
            delicato bacio mortale.
            Composta mercoledì 23 dicembre 2009
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              Scritta da: Marco Nuzzo

              Testamento d'un poeta senza considerazione

              Lascio a questo mondo la vuotezza che avete dentro,
              che non sono stato in grado di riempire
              perché non vi riguarda,
              e la vana gloria della quale vi fregiate,
              che possa continuare a brillare di luce tetra dentro di voi.

              Lascio a voi aridi alberi, spogliati del cuore,
              l'abilità di vestirvi dell'ostentata, superficiale ricchezza,
              e di nuotare nell'egotismo che v'offusca la mente
              dai reali concetti di nitido splendore.

              Lascio a voi, penosi reietti mascherati da perbenisti
              le ambiguità e le ipocrisie con cui vi fate scudo,
              e le impurità della vostra anima, ruote di un carro di buoi,
              che vi portano ad additare l'immagine che riflettete allo specchio.

              Lascio questo mondo alla corruzione, alla guerra,
              ai veleni che portate sulla vostra terra.

              Lascio a voi, conigli nascosti nel vostro squallido buco,
              l'incapacità di levarvi in piedi e gridare per una giustizia soppressa,
              che possiate beneficiare muti delle angherie cui sarete costretti.

              Lascio questa vita, stretta e dannata,
              a cui ho tentato di dare un senso, senza riuscire nell'impresa.

              Lascio questo testamento a chi
              ha ancora voglia di combattere per ciò che sente nel cuore,
              a chi ha ancora rabbia che vorrebbe mutare in pace,
              con l'augurio di una fortuna maggiore della mia.
              Composta mercoledì 23 dicembre 2009
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                Scritta da: Marco Nuzzo

                Violenza

                Cicatrice indelebile marchia la tua pelle,
                e il fardello che porti dentro t'è grave,
                piccolo angelo dalle ali spezzate,
                stella che si spegne lenta,
                nella tristezza dei tuoi giorni più bui,
                esplodi in bianche piume di lacrime ferite,
                abissanti in spirali senza fondo,
                coperta da un drappo di raso,
                sporco di sangue,
                che non ti scalda dal gelo del mondo.
                Ma se un giorno, l'abbraccio di un uomo
                affievolirà il tremore che senti dentro,
                e spezzerà le lame inflitte nel tuo cuore,
                forse quel giorno,
                da angelo caduto,
                riprenderai il tuo volo,
                leggiadra,
                e come falco pellegrino in picchiata
                ti scaglierai sul tuo dolore,
                librandoti poi ancora verso il sole,
                e respirando l'aria pulita
                te ne andrai,
                lontana dal ghiaccio che ti gela il cuore.
                Composta mercoledì 23 dicembre 2009
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                  Scritta da: Marco Nuzzo

                  Della tua ambigua follia

                  Pagine del tuo pensiero
                  sfogliate mano a mano in controluce,
                  poco rivelano del passaggio successivo,
                  e la conferma arriva tardi,
                  quando furtivo volto pagina
                  ed esplodi nel laconico delirio
                  che tratteggia quel vuoto,
                  pasticciati, illeggibili arabeschi
                  sulla facciata opposta del foglio,
                  melanconici crucci sparsi,
                  perdo il filo, lo riprendo,
                  sei ambigua, non ti seguo più,
                  evidenzio le parole per spogliarti,
                  ma tu rapida volti pagina...
                  e torni logica.
                  Composta mercoledì 23 dicembre 2009
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