Poesie inserite da Marco Nuzzo

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Scritta da: Marco Nuzzo

Il vascello

Come un'anima nuda - io nuoto dentro al mondo,
guardo in superficie - m'immergo nel profondo,
e se con me tu adesso - decidi di volare,
abbraccia il mio destino - poi resta lì a guardare,
non è volo pindarico - per darti un'emozione,
ma viaggio in accoppiata - è lunga migrazione,
non senza afflizioni - né senza rancori,
io non ti nego gioie - ma neppure i dolori,
prendi la mia mano - allora, amica mia,
costruiamoci un vascello - e poi andiamo via,
su questa barca in bilico - fatta di cemento,
io sarò le vele - e tu farai il vento.
Composta mercoledì 23 dicembre 2009
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    Scritta da: Marco Nuzzo

    Della poesia

    Nessun encomio per cui fregiarti,
    solo parole,
    sputate nel vento contrario
    e scritte di pugno
    col sangue dell'angoscia
    allo scorrere dei pensieri,
    al balenare delle emozioni,
    assordanti silenzi del cuore
    condivisi con pochi,
    solo rumore per tanti ignoranti.
    Beati loro,
    incapaci di soffrire...
    beati loro,
    maldestri nel morire.
    Composta mercoledì 23 dicembre 2009
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      Scritta da: Marco Nuzzo

      La trama e l'ordito

      Sopite parole intessute sulla carta
      come ragni ferali erigono la tela,
      bella, perfetta maglia mortale
      per discinti pensieri
      ove muoiono i sensi
      di chi osa guardarsi dentro.

      Fra la trama e l'ordito
      l'intreccio è funesto,
      micidiale la penna sul foglio,
      mera arma di sterminio
      e carica di idee grandinanti
      contro la corazza delle dominanti ipocrisie.
      Composta mercoledì 23 dicembre 2009
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        Scritta da: Marco Nuzzo

        Dentro i miei scrigni

        Anguilleschi, fuggevoli, ebbene presenti nell'aria,
        respiro i profumi di rosa e mughetto
        che ostinatamente libri nel'ameno vento di primavera,
        traboccanti dal tuo voluttuoso corpo,
        dal tuo essere donna, candida e abile ammaliatrice,
        per i sensi impetuosi di un uomo,
        spiazzato dall'incanto di cotante flautate movenze,
        che più gli occhi, catturati e prigionieri non discosto,
        eccitato dal canto della tua sublime voce
        che il vento conduce alle mie orecchie,
        alzandosi dalla fertile terra in cielo...
        ebbrezza al tatto delle tue mani affusolate,
        che sincere riscaldano il cuore...
        devastanti i miei pensieri, che ho paura di dire,
        e che per il forte ardire tengo in me, dentro scrigni segreti...
        la chiave è tua, se la vuoi,
        ma non arretrare quando li aprirai, t'avverto,
        non fuggire,
        quando la luce t'abbaglierà più dell'oro.
        Composta domenica 13 dicembre 2009
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          Scritta da: Marco Nuzzo

          Angelo del deserto (sogno di un viaggio)

          Calde, sensuali note
          di profumi d'oriente,
          toni speziati e tenui insieme,
          liberi nell'aria,
          tra colori di tende di seta e arazzi...
          traspare quel viso,
          velato dal lungo, scuro sari
          che il vento del deserto,
          arido e secco,
          stira sulla bruna pelle,
          decantando del tuo corpo, le forme,
          sinuose, celestiali,
          ed i tuoi occhi d'ebano,
          contrasto e armonia con l'universo intorno,
          s'io avessi avuto ali
          ne avrei fatto dono a te,
          angelo di un paradiso perduto,
          e ora spiccheremmo il volo;
          s'io avessi avuto petali
          di orchidee e passiflora,
          avrei ornato il tuo capo...
          ora già manca il velluto delle tue mani,
          che sinuose volteggiano quando discorri...
          già manca il tuo corpo,
          che flessuoso
          balla tra le musiche dei sitar e degli esraj,
          angelo del deserto,
          preziosa perla di giada,
          ascolta il mio grido lontano,
          che come una palla di fuoco
          squarcia il cielo ad occidente,
          e s'infrange su quella magica sabbia ai tuoi piedi,
          fra rose del deserto a me distanti,
          tra orme, che il vento celerà a nuovi, ignari viandanti.
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            Scritta da: Marco Nuzzo

            Di-amante

            Dolce nettare, d'ambrosia e d'idromele,
            profumato, bollente,
            questo è la tua bocca mentre sfiora la mia,
            vorace la invochi, leccandone la polpa,
            e suggelli in un istante il desiderio,
            la fame che ho di quell'essenza...
            l'essenza di te...
            nel buio arranco, cercando le tue mani,
            attento a non tradire l'ardire che mi turbina dentro,
            e che la violenta bramosia della tua carne
            t'inviterebbe a respingermi,
            eppure è una vampa dentro,
            e nasconderlo m'è arduo;
            potrei navigare i sette mari
            e varcare le soglie del tempo
            e camminare nel vuoto infinito,
            ma non privarmi del fulcro del mio essere,
            non orbarmi della perla dei miei occhi,
            diamante, non spogliarmi di te.
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              Scritta da: Marco Nuzzo

              Ebano e avorio

              Rapiti sensi, date a questa bocca il fervore di raccontare di lei,
              del suo passaggio seppellito dalle onde,
              e di un pianoforte sulla sabbia,
              che penetrante scandiva quella musica immortale...
              racconta, mio cuore, lo sforzo di sostenere il suo sguardo,
              quando gli occhi di lei osservavano estasiandosi
              le armonie del mio battere e levare sull'ebano e l'avorio...
              rimembra, pensiero, dei giorni passati a tentar di replicare quei magici istanti
              e racconta la poesia degli occhi d'una donna,
              specchio di soave essenza.
              Se sei sogno fammi dormire in eterno, fulgida passione,
              se sei vita non impigrire i miei sensi, vivida enfasi,
              or fantasticavo...
              Le mie dita adesso calcano i caldi tasti, come allora,
              e il tramonto riflette l'ultimo bagliore sullo scorcio del mare calmo,
              eppure dei suoi passi sulla spiaggia non resta che lo spirito.
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                Scritta da: Marco Nuzzo

                L'indelebile

                Pagine di storia sulla colla, fissata nei pensieri,
                e che vorrei lavar via appena sale l'ultimo alito di vento,
                eppure non ti muovi, e t'immergi nel morboso ricordo
                che mi angoscia e neutralizza;
                temo per questo cuore,
                che pavido e claustrale ancora spera e mi percuote,
                protetto nel suo misero guscio di carne e ossa...
                manchi a questi occhi,
                splendida, stupida creatura
                e forse ad ogni parte di me,
                ad ogni tessera di questo corpo
                e in ogni squarcio della mia vita,
                solitario volo,
                gabbiano su questo oceano di memorie in burrasca
                travisate le mie ali,
                che arrancano per sostenersi nel cielo,
                mentre le onde di questa tempesta
                s'infrangono dure sugli scogli della mia memoria.
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                  Scritta da: Marco Nuzzo

                  Lacrima di fiele

                  Boccale, colmo di trattenute lacrime,
                  amare come fiele, questo è ora il mio cuore...
                  e sopportarlo è indegno... strano...
                  osservarti mentre scomparivi
                  e non carpire il tormento del vuoto
                  nelle mie future notti,
                  insonni,
                  solitarie,
                  come ombre senza memoria...
                  come fantasmi tra lenzuoli al vento
                  e le voci dei ricordi e del rimpianto,
                  lasciate trasparire da una lacrima
                  che si fa strada sulla guancia
                  e muore sulle labbra...
                  ora è l'amaro sulla bocca...
                  quella stessa bocca che una volta
                  aveva provato il miele.
                  Ora è il ricordo ormai lontano
                  di un sorriso
                  con un volto sempre più alieno,
                  sconosciuto...
                  Non voltarti...
                  guarda d'avanti a te,
                  permettimi solo
                  di sprecare ancora un momento
                  per ricordarti,
                  così come eri...
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                    Scritta da: Marco Nuzzo

                    Mistral

                    Parlami, sull'echeggiare di onde
                    che cullano il mio lento, profondo respirarti,
                    baciami, freddo Mistral,
                    e scaglia la bianca schiuma di mare
                    sull'arida scogliera...
                    come trema l'erba, alle urla del vento,
                    impetuoso, violento,
                    sei così simile alla mia anima,
                    fredda, incostante, incontenibile,
                    nel suo vagabondare solitaria,
                    assorta nell'infinita tempesta dei pensieri,
                    troppo fugaci, repentini,
                    eppur per un istante così chiari,
                    pescatori e albatross si contendono l'ultima pesca
                    prima di cercare l'effimero riparo
                    forse è ora di rientrare...
                    è bello ascoltarti mentre guardo alla finestra,
                    e resto in ascolto, ammaliato,
                    del prossimo ruggito di mare.
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