Poesie inserite da Marco Nuzzo

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Scritta da: Marco Nuzzo

Il silenzio dentro

Scanditi sussurri
agli albori del giorno
placano frastornanti,
inutili,
riecheggianti voci,
se navigo il silenzio dentro;

nel ricercato vuoto tutto tace,
piaceri e dolori affogano lenti,
affiora pace dell'eterea sapienza,
libertà sciolte di eterno fanciullo;

interseco orbite planetarie,
e stelle e buchi neri,
iperboli di spazi alieni
e poi... dissolvenza in nero.
Composta mercoledì 6 gennaio 2010
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    Scritta da: Marco Nuzzo

    Dolce, amaro settembre

    Limati da mani esperte,
    gli intarsi scavati dentro memorie
    e posti in teche d'argento
    non dissolvono ingialliti ricordi,
    né attenuano la brusca assenza

    ma i lampi di luce sulle coste
    non esaltano più
    la stigma nella rena,
    estinta nelle onde indifferenti
    e licenziata nel mare,

    sei ancora chiaroscuro,
    lambito da pennelli d'acqua
    sostenuti da labili dita,
    che si sciupano
    nell'eco di voli siderali
    ed armoniose elegie

    colpa mia? Colpa tua?
    Non importa saperlo,
    ma filtro l'inchiostro e le lacrime
    in parole austere,
    su pagine di vita
    ferme al giorno
    di un dolce, amaro settembre.
    Composta martedì 5 gennaio 2010
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      Scritta da: Marco Nuzzo

      Istanbul

      Perle nere
      dentro occhi scoperti di donna
      abbagliano la vista,
      s'infittiscono luci stordenti
      nel caotico attraversamento
      di sconosciuti viandanti,
      mercanti d'oro in Bazar,
      impegnati in questioni
      a me risuonanti in chiave distorta,
      assorto dentro effluvi
      di thè alla mela e kebab,
      e mistici cori
      di litanìe lontane
      dalle Moschee
      s'addentrano nella mente,
      lambendo inebriati sensi,
      già confusi e distesi
      dagli intensi fumi
      dei narghilè.
      Composta lunedì 4 gennaio 2010
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        Scritta da: Marco Nuzzo

        Tai Chi

        Lento è l'incedere di questi passi,
        le lunghe ombre si traspongono,
        leggere, soavi,
        atavici i gesti,
        che mi riportano
        in luoghi lontani,
        a tempi remoti,
        e m'inducono a meditare.
        Sono acqua e sono fuoco,
        sono legno e metallo,
        sono madre terra e padre cielo.
        Apro le porte
        al mio profondo essere,
        apro la mente
        ai guerrieri del passato,
        mi fondo
        con la natura intorno...
        sono in pace
        e in armonia
        con me stesso.
        Composta lunedì 4 gennaio 2010
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          Scritta da: Marco Nuzzo

          Mentre la città dorme

          Quando la città sta in silenzio e al buio dorme
          e solo poche luci ne ricalcano le forme,
          vagano confusi, incustoditi i miei pensieri,
          reali fantasie, tra sogni e desideri,
          mutevoli riflessi d'insolite illusioni,
          tra il genio e la pazzia di poesie e di canzoni,
          tra i fumi liberati da una breve sigaretta
          che si consuma in cenere, come vita arsa in fretta,
          nell'abisso mi dissolvo, dentro un baratro deforme
          guardando nel mio whisky... mentre la città dorme.
          Composta lunedì 4 gennaio 2010
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            Scritta da: Marco Nuzzo

            Angeli (ad un amico)

            Tra le immortali cime dell'Himalaya torneremo,
            nelle correnti ascensionali,
            sfidate dalle aquile per librarsi in volo,
            e salteremo giù,
            scorreranno rapide, dietro di noi le rocce,
            e passando per boschi, fiumi e vallate,
            atterreremo in volo radente,
            schernendo il delirio delle nostre follie,
            beffandoci delle paure della gelida sorte,
            certi che niente potrà farci più male
            torneremo tra gli angeli, pronti a volare,
            sempre più in alto,
            sempre più agili,
            e come gabbiani in caduta libera nell'oceano
            ci tufferemo in nere, abissali acque
            e toccheremo il fondo per poi risalire,
            perché niente ci potrà più scalfire,
            ma dovrai attendere ancora, amico caro,
            ché il tempo quaggiù non è ancora maturo.
            Composta lunedì 4 gennaio 2010
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              Scritta da: Marco Nuzzo

              Rabbia

              Rapiti istanti di memorie,
              balenanti,
              i fulmini che abbagliano annebbiati,
              intricati sentieri di questa mente,
              fiamma accesa e smorzata nel mio cuore,
              combattente ma confuso,
              adirato,
              stanco...
              cosa cerchi da questi occhi,
              che più non riconoscono il tuo volto?
              Per cosa sogna ancora la tua essenza,
              se sei straniera di scherniti passati?
              Perché sperperi quelle lacrime,
              se quel che provi non è amore?
              A chi parla la tua bocca,
              se non odo le parole?
              Non legarmi al tuo cuore,
              non più,
              arrenditi,
              lascia stare,
              farsi male non è un rimedio,
              capire e sognare, questo rimane,
              poi tutto è ombra,
              e il resto si dissolve nella notte.
              Composta lunedì 4 gennaio 2010
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                Scritta da: Marco Nuzzo

                Ti racconto me stesso

                Scalcinati ricordi,
                guarniti di effimere attese
                segnano le ore della mente illusa,
                allorché gli occhi vagabondano
                tra Orione e Aldebaran
                e lo scudo lunare
                lancia il suo sorriso fendente,
                quasi a ricordarmi
                della spietata clessidra
                stillante il sangue
                del tempo che mi resta,
                col passato rappreso come cera
                di una consunta candela
                sul fondo del cuore,
                ancora capace di cardiopalmi,
                e di questi occhi,
                forti nel lacrimare
                per una fiorente aurora...
                del mio corpo,
                tutt'ora esperto assaggiatore
                di brezze leggere di levante.
                Composta lunedì 4 gennaio 2010
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                  Scritta da: Marco Nuzzo

                  Di veleno e sangue

                  È contaminato...
                  il mio corpo del tuo veleno,
                  nell'affannato silenzio
                  mi scorre nelle vene
                  e rapido cade nel cuore.
                  Non basta il coraggio
                  per essere forti, forse lo sai,
                  e non basta urlarti l'amore
                  per avere conquista,
                  io questo lo so...
                  Rilancio i miei dadi
                  e abbasso l'offerta,
                  verranno sorti migliori...
                  ma non qui... non con te...
                  per ora quest'anima è trincea,
                  chiusa a tenuta stagna,
                  intoccabile dall'acredine
                  che fluisce col sangue.
                  Composta lunedì 4 gennaio 2010
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                    Scritta da: Marco Nuzzo

                    I fiumi del tempo

                    Remare controcorrente
                    dentro fiumi di lava,
                    l'equilibrio è instabile,
                    la direzione illogica,
                    claudicanti ed incerti i passi,
                    rodato equilibrista
                    appoggio il piede con prudenza
                    sopra lame di rasoi
                    mentre la sabbia avanza,
                    il tempo mi domina,
                    altre rughe sulla pelle,
                    s'avvicina la cascata
                    e poi più nulla...
                    altro giro, altra corsa,
                    vengano signori!
                    Chi sarà il prossimo
                    a vivere o morire?
                    Fate una partita gratis
                    sui fiumi del tempo!
                    Composta lunedì 4 gennaio 2010
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