Le migliori poesie inserite da Michele Gentile

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Scritta da: Michele Gentile

Arcangelo

Chi brama l'orizzonte
le anime, il cielo
fugge il tuo nome.
Fiero respiro
del divino comando
legge di spada.

Terribilis est locus iste
ombra di guerra
Hic domus dei est
non sarò io a tacere
et porta coeli
a spegnere la croce.

La morte sorride
soffoca l'indulgente attesa
e china il capo
dinanzi al tempo tuo,
tempo senza stagioni
senza pietà
tempo di approdo.
Composta martedì 29 settembre 2015
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    Scritta da: Michele Gentile

    Il cuore mio

    Si salva a metà
    virando verso un sorriso.
    Con ali stanche
    evita le stelle
    per non schiantarsi
    su di una lacrima.
    Poi d'improvviso le cattura
    le imprigiona in uno sguardo,
    le dona all'aurora.
    Parla di sogni
    che ha prestato
    scrive di giorni
    che ha calpestato,
    si ripara dalla pioggia
    spogliandosi di ogni rancore.
    Si salva a metà
    morendo dentro un abbraccio,
    mi invita a tornare
    spalancandomi le porte del mare.
    Composta mercoledì 28 maggio 2014
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      Scritta da: Michele Gentile

      Zona d'ombra

      Non soccombo a queste onde
      sereni giorni
      incantatori di saccenti.
      Crepita la frontiera
      crena maleodorante,
      tollerando il sonno
      del girasole
      armo il torace.
      Avanzo di un secolo
      folate di minuti
      a scandire il martirio,
      lascio che parli
      il mio sangue.
      Combatti per la tua libertà,
      vieni alla luce.
      Cadremo insieme
      tenendoci per cuore
      sbranati,
      cremisi steli ma
      fuori dalla zona d'ombra.
      Composta sabato 13 giugno 2015
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        Scritta da: Michele Gentile

        Il figlio della luna

        Riemergo dal silenzio
        dei giorni a venire
        come Atlantide dagli abissi
        con quelle verità
        che vi possono guarire.
        Idolatro il sentiero
        che mi scelse da bambino,
        le sue ferite ancora aperte
        l'inchiostro sulla pelle,
        l'amaro in gola
        per infettarmi il sangue
        con la rabbia della parola.
        Il passo è lento ma
        non conosce riposo.
        Si muove nel vento
        feroce, vigoroso.
        Lascia impronte profonde
        sul mare in tempesta
        sono isole feconde
        che coltivo nella testa.
        Mille volte sono crollato
        scosso da una lacrima,
        mille volte mi sono rialzato
        con indosso quella lacrima,
        ogni giorno più forte e disperato di ieri
        un misantropo Pierrot che resta ancora in piedi.
        E oggi che l'età si compie
        oltre il corso della vita mia
        non c'è ragione
        che io cambi idea
        sulla malinconia.
        Nessuna obbedienza, nessuna pietà
        per chi non dimora la poesia,
        nessuna alleanza, nessun aldilà
        per chi vuole vietare la fantasia.
        Io sono il perdono
        che non merita questa realtà
        sono la grazia
        che non è concessa
        a sua maestà.
        Sono la tua preghiera
        sono la mia bandiera,
        sono uno che non ha paura
        sono solo un poeta,
        il figlio della luna.
        Composta mercoledì 25 marzo 2020
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          Scritta da: Michele Gentile

          Padre mio

          Nessuna compassione padre,
          nessun perdono.
          Mi hai lasciato sull'orlo della notte
          e ho imparato
          a camminare nelle tenebre.
          Hai spento tutte le stelle
          e ho preso a viaggiare solo
          e senza orizzonte.
          Hai strappato le mie radici
          facendole avvizzire nelle lacrime
          e ora sono vene
          che mi nutrono di rabbia
          e d'amore.
          Hai cancellato ogni impronta
          che ho lasciato per non perdermi
          ma ho continuato a cercarmi
          fino a ritrovarmi nell'inquietudine del mare.
          Mai sarò male
          che genera altro male
          ma tu, padre
          tu non ci sarai.
          Sei oramai l'eco lontana di un sole
          che si perde dietro le cime,
          sei il libro delle favole
          che ho riposto in fondo
          al cassetto dei ricordi.
          Composta giovedì 14 gennaio 2021
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            Scritta da: Michele Gentile

            RapSodico

            Senso unico
            senso di colpa
            senso di abbandono
            quando chiudi quella porta,
            nel bel mezzo d'una storia
            che finisce senza gloria
            mi ritrovo a riscoprire
            come odiare la memoria.

            Tempo andato
            tempo perso
            tempo di rancori senza senso,
            mentre lascio respirare questo verso
            realizzando che non c'è nulla di diverso
            nel trovarmi in questo mare
            ancora solo
            nel sapermi nuovamente
            ucciso in volo,
            sillabando goffamente
            un cielo azzurro
            andato in pezzi
            come l'eco di un sussurro.

            "Quindi?"

            Come stai
            come sto
            come e quando siamo stati
            già sfiniti e terminati
            ritornati e mai partiti
            per quel tempo andato a male
            con l'autunno da imparare
            di un inverno senza cuore
            e un domani...
            ... "così non vale!"
            Composta mercoledì 1 ottobre 2014
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              Scritta da: Michele Gentile

              Felicità

              Da irriverenti sguardi derisa
              e chiassose istanze,
              non sorridi più.
              Maledici il giorno
              ad ogni rintocco di malinconia.
              Eppure
              all'eco di quelle perdute stagioni
              inaspettatamente sorgi,
              dal petto come acqua di fonte
              sgorghi.
              D'improvviso accenni passi di primavera
              ridicoli inchini
              m'inviti a danzare,
              per un momento
              sembri dimenticare.
              Ma, giunta la sera
              muta e sorda alla vita
              inciampi sui tuoi passi,
              imprechi alla luna
              indolente
              torni a morire.
              Composta martedì 18 ottobre 2016
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                Scritta da: Michele Gentile

                Le voci del vento

                C'è ancora tanta strada
                per arrivare al fiume,
                una valle di sogni e parole
                su onde argentate.
                Così bella da far invidia alla luna
                così sola sotto questo cielo.
                C'è ancora tanta vita
                per giungere al mare,
                senza timore di perdersi
                fra stelle pagane
                rinchiusa in un fiore
                che sboccia solo nelle tenebre.
                Le voci del vento
                danzano tra le vette,
                intorno al fuoco
                cantano le ombre.
                Sovrana è la notte;
                c'è ancora tanta strada...
                Composta mercoledì 19 agosto 2015
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