Le migliori poesie inserite da Michele Gentile

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Scritta da: Michele Gentile

Vendetta!

Argento che danza sulle squame del mare,
terre arse di luna si destano
al canto della marea.
Quale stella arde tra i flutti
offerta alle braccia del fuoco
giace, tremante
nascosta da un timido vento...
Argento che marchia le rughe del mare,
iracondi rii rispondono
al richiamo del Re.
Quale età piange nella bruma
tradita dalle braccia del fuoco
corre, tremante
inseguita dal feroce rimorso.
Argento che scintilla dal cielo
Nubi d'acciaio giurano vendetta
per sudicie vesti.
Quale dardo gli trafiggerà il ventre,
fuggito dai roghi della passione
corre, tremante
spento dall'implacabile pioggia.
Composta martedì 5 febbraio 2013
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    Scritta da: Michele Gentile

    Son gaio

    Son gaio
    che male c'è?
    Se fossi inglese
    alle cinque
    mi farei un te
    invece son gaio
    e alle due
    mi faccio un bel caffè.
    Son felice
    non è questione di predisposizione
    né di considerazione
    autodeterminazione
    biforcazione...
    se fosse per me,
    umanamente,
    sarei gaio insieme a te.
    Rispetto la tua rima,
    se preferisci autostima
    che senza quella non c'è vita
    ma io son gaio più di prima.
    Don Caio fa finta di niente
    preferisce confessarmi
    Tizio picchia come un fabbro
    ed io dovrei discolparmi?
    Colpa mia e colpa sia!
    Son gaio,
    che bello è
    dir di si ad un inglese
    che alle cinque
    vuole solo te!
    Composta domenica 10 novembre 2013
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      Scritta da: Michele Gentile

      Dove ci incontrammo

      Stamane
      germogliano ricordi.
      Pasteggiano
      le ore
      rimasugli di indifferenza.
      Dove ci conobbero
      stanotte
      va a peccare il rimpianto
      complice
      di mille solitudini.
      Vale ancora la pena
      dare retta al cielo,
      vederlo correre
      nelle stanze più buie
      laggiù
      fra le strade del silenzio
      laggiù...
      dove ci perdemmo.
      Composta mercoledì 2 luglio 2014
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        Scritta da: Michele Gentile

        Sotto la pioggia

        Forse solo un sorriso
        che obbedisce al passato
        sfiderà queste nubi.
        È tutto così semplice
        sotto la pioggia.
        Cancellate le impronte
        volato via
        quel poco di buono,
        resta una pietra
        sulla quale rinascere.
        Hai ragione tu,
        domani non ci riguarda
        finalmente soli
        oggi che anche la rabbia
        ci ha abbandonato.
        Composta sabato 26 luglio 2014
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          Scritta da: Michele Gentile

          Esecuzione capitale

          Perderò la testa
          per mastro titta
          per uno struggente tramonto
          in soffitta.
          Vilipeso tra
          un sconfitta in trasferta
          e il leggendario gra
          questo è un popolo in continuo movimento,
          in perenne migrazione;
          dal senso civico e la buona educazione
          agli alti pascoli della più cupa rassegnazione.
          Che di ottavi monarchi ne ho piene le tasche
          come gli spiccioli di questa fontana
          come le ore perse ad una fermata
          come a dire "a chi tocca nun sé ngrugna"
          porgendo l'altra guancia alla vergogna
          se solo mandi giù bocconi amari
          e ti rimane un filo di voce impigliato nelle mani.
          Ce ne sono di escrementi, di voragini, prestanome e cardinali
          neroni che incendiano la rabbia
          per questo castello sulla sabbia
          chiamato Roma, chiamato urbe
          di lupe e volpi poco furbe
          per decidere qualcosa di sensato
          senza darsi troppe arie su pè l naso.
          Non è pasquino che è tornato.
          È solo il canto stupido e spaesato
          di chi di quest'eterna capitale
          n'è ancora tutto sommato innamorato.
          Ma lorsignori saran d'accordo
          su questo fastidioso corso degli eventi
          che qui di fulgido e glorioso
          sono rimasti solo i monumenti.
          Il barcarolo va contro corrente
          parla ma non dice niente,
          fra le sponde e i ponti sul biondo incedere
          medita che in fin dei conti
          ciascuno ha quello che si merita.
          "Bonanotte popolo"
          l'eco finalmente si risente
          "torna a dormì e lassa perde
          tutte ste faccenne. Aricordete ora e ancora
          che nun ce stà nisuna assoluzione
          e che stamo e ce staremo sempre
          nell'anno der signore!"
          Composta mercoledì 17 gennaio 2018
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            Scritta da: Michele Gentile

            Atipici

            Mi trattengo un po'
            sulla riva di questo atipico dolore.
            Per ignorare ancora
            mille altri modi di vivere
            e tramutare in conquista
            ogni lacrima precipitata sulle mie rose.
            Meschini afflati, vili, sordidi banchetti
            abbiamo consumato
            a riparo dai giorni di festa.
            Mi congratulo con la vostra perseveranza,
            deboli vi ha reso ai miei occhi,
            ha colmato i calici
            e tutti, ora, brindano
            al guscio del nuovo nato.
            In fila prendiamo il numero dell'ipocrisia,
            facciamo numeri da saltimbanco
            tra un guaio ed una guarigione
            seminando giorni estinti
            sulla riva di questa
            atipica allegria.
            Composta domenica 1 settembre 2013
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              Scritta da: Michele Gentile

              Stagioni

              Evanescenti stagioni
              frutti caduti da un Tempo
              avaro d'arpeggi.
              Caducità del giorno
              nel solenne incontro
              con apolidi mari
              trascina con sé
              diafane radici,
              vorticando appena
              sui porti dell'Assenza.
              È melodia
              Amico mio.
              A noi la burrasca
              che ora torreggia impavida
              dalle vette del ricordo.
              E'il mestiere della vela
              Amico mio.
              A noi il lamento
              di un vento indecente.
              Saldo il timone,
              impugna il sole che sorge
              lasciati cullare ora
              dal volo di queste carezze.
              Composta lunedì 17 novembre 2014
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                Scritta da: Michele Gentile

                Lanterne

                Svellono sonno alla notte.
                Ingarbugliate,
                impigliate alla vita
                chiassose,
                disturbano
                infide stelle
                dottrine di speranza.
                Misurano il profondo drappo
                alla ricerca di uniformi destini
                amari e benedetti
                nel crepitio di muti sguardi.
                Già sanno di perdersi
                in quel disperato volo
                eppure
                vanno
                sorridendo.
                Composta mercoledì 26 novembre 2014
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                  Scritta da: Michele Gentile

                  La notte del 31

                  Io che preferirei
                  non esserci,
                  io
                  senza te.
                  Io che gioco a star bene,
                  che aspetto la neve.
                  Noi perduti
                  definitivamente,
                  decisi.
                  Io che parlo di giustizia
                  di tasse, di favori
                  di scarpe nuove
                  e vecchi colori.
                  Io che dimentico la poesia
                  io che ricordo la tua pelle.
                  Mi versano da bere
                  ed ogni rintocco
                  è una pugnalata
                  al cuore.
                  Composta mercoledì 31 dicembre 2014
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