Ho mal di gola vorrei miele e tè caldo ma non lo faccio. Non ho fame sono due giorni che lo stomaco si è chiuso. Ha una sorta di morbosa gelosia ha capito che forse è il momento di abbattersi. Io no. Io ho quel momento che non vorrei Io ho quel desiderio di vita non vissuta. Dovremmo almeno avere il tempo di fermarci. Ma non c'è. Sembra un mondo parallelo il mondo che vorrei... La gola mi pizzica sarà arrabbiata con me perché cammino sempre scalza o perché non dormo se non con la finestra aperta. Lui sembra vicino con la mente ma sono tratti... scivola lascia i suoi segni graffiano e stanotte fanno male. Vorrei fare l'amore con Lui. Vorrei sentirmi addosso quel corpo che si porta dietro da trentaquattro anni Vorrei trattarlo come mi tratta lui vorrei solo quello. È buio c'è un cane che mi fissa dalla finestra chiede cibo ma non voglia di cercare tra frigoriferi mi pento cerco tra cosce di pollo che non ho mangiato. Non ho sigarette e qualcosa mi dice che domani sarà uguale. Meglio andare a dormire. Ciao Parole.
È come se ti sfuggisse di mano come se all'improvviso svanisse. Come mani che non toccano più come rose senza spine o troppe spine. È così. Ti lascia con pensieri strani con telefonate a metà. È un pensiero che ti attraversa è un bambino senza caramelle. È come se volesse farti del male è non sentire la terra sotto i piedi. È un salto nel vuoto. È un Amore che non vuol tornare. Dovrei lottare. Dovrei sentire il mio sangue in vena dovrei parlare con anime a metà. E a novembre qualcuno che aspetta... Aaaa novembre... L'ha detto. Sarà qui e lenzuola bianche. Ne vuoi due. Sono lì. Uno e Due. Ma dove? Al telefono. Oggi. In un email. Oggi. In una canzone. Oggi. Chiedi al tempo. Chiedigli quando smetterà di farsi gioco di te. Chiedigli due mani, due occhi come il mare, una bocca e due sorrisi. Chiedigli lenzuola e parole. Chiedigli canzoni da scrivere per te e nuove poesie in cui rivederti. Chiedigli nomiglioli sempre nuovi e un telefonino sempre libero. Chiedigli un posto dove perdersi e bacidanotte come dice. Chiedigli boeri e pensieri alberi sotto cui dormire e poi lasciarsi andare. Chiedigli mare e stelle e nuove emozioni. Le avrai. A novembre. L'ha detto. Ma questo ti darà felicità? Intanto qualcuno più in là aspetta e non ha più pazienza. Perché non chiedi anche di lui?
In principio erano due. Un uomo e una donna. Dieci anni (quasi). Ma la vita si sa graffia e lascia segni. E gli uomini diventarono due. Due uomini e Una donna. Ma non si sa Mai visto. Solo voce. Solo parole. Solo. Visto. Rivisto. Guardato. Assaporato. Un paio di jeans Un paio di scarpe Un paio di completini un paio. E adesso sembra sola.
Com'è crescere? Com'è soffrire per amore... ora che ha capito quanto ama. Com'è ascoltare la sua voce e il pianto e dirle che stai bene? E riprovare... ancora... una. Solo. E non aveva capito. Non capiva che amava e non capiva che ci si brucia.
Non capiva il perché. In principio erano due. Un uomo ed una donna. C'è uno. Uno che non vuole più. Ora. Dice. Crede. Bugia. Spera. L'altro. Non c'è!. Non c'è!
Dove sarà quella scarpa che ho perso nella camera d'albergo? Quella scarpa che mi ha accompagnato in queste sere d'estate che decideva vestiti e colori. L'altra è qui... a casa... che aspetta il ritorno. Come si fa a perdere una scarpa? Si può perdere la testa ma non una scarpa luccicante e diamantata. Cavolo l'ho persa. E dovrei pensare a chi mi dice da giorni che non ama che non ama più. Dovrei prendere un treno e andare lì. Dovrei insistere. Ma faccio altro. Faccio tutto quello che non dovrei fare. Penso a chi è perso da altre parti e non da risposte. E la solita storia. Ti accorgi di amare quando stai per perdere quando le telefonate non arrivano più. E la paura ti fotte. Ho paura di perdere. Di perdere un Amore che credevo fosse lì. Per me sempre. Ho paura di perdere. Dovrei fare qualcosa. Dovrei.
Credo che nulla possa sfuggire al controllo del cuore. Quell'organo posto nella cavità toracica che tutti hanno. Forse. Credo che nemmeno Tu, che me lo hai rubato puoi fuggire da esso... nemmeno Tu puoi credere di esserne immune. Da quello che comanda. Da quello che vuole che tu faccia. E vai per mari... e Sirene. E non ti fermi mai. Tra pochi giorni valigie e cartoline. Tra chissà quanto le tue parole... E leggere numeri che fanno male e vedere foto e Tu. Non ti voglio E chi lo dice che sei lì? E chi mi dice che non pensi a me? E se i baci che regali fossero per me? E sto bene facendomi male di te. E come si può, la notte, dopo risate e sabbia stare qui? A volte penso che è il Cuore che comanda. E mi chiede spesso di te. Che gli dico? "Prima o poi..."
Mi lascio cullare e tra mani amiche vivo. Sembra ieri sembra settembre sembrano occhi innamorati. Ho come la sensazione... di tornare lì di ritrovarmi a scriverti e di chiedermi il perché. Non c'ero. Non avevo voglia. Non ti ho più visto. Ho pensato di chiamarti... ora... L'ho fatto. Dormi. Dormi? Mi sono pentita. Nell'attesa ho scelto un blog il mio per dirti ancora una volta che voglio solo te. Basta... questo mi basta.
C'è qualcuno che voleva sposarmi diceva dopo anni... quali anni? Anni. C'è qualcuno che addirittura fissò una data. E allora son scappata son tornata son qui ora che mangio una mela rossa. Al mio compleanno quest'anno mi ha mandato rose bianche al mio onomastico mi ha mandato rose bianche al mio funerale mi porterà rose rosse? Una mia amica si sposa. Tra bomboniere e confetti aspetta un uomo che ama lei dice aspetta di regali e flash. Ed è felice. E come sarebbe il mio? Vestita di seta bianca ed un velo lungo metri mi sposerei sulla spiaggia Mi sposerei tra palme e sabbia e tanta vodka gelata. Mojito per me grazie! Uno sposo il mio di poche parole un "sì" d'amore e labbra da mordere e baciare. Un prete con rughe ed occhi buoni che sorridono. E bambini e fiori colorati. Ed inviterei l'Amore. Sarei una sposa vera Una sposa che ama non solo quando conviene. E farei l'amore per ore e abbracciarsi per ore. Una libertà la mia che sa di partenze e ritorni. Sa di abbracci e telefoni spenti. Sa di "ti amo" Sa di "ti odio" Una libertà che è solo mia che non trova parole che scorre nelle vene. Una mia amica si sposa. Ed il suo non aver paura mi mette paura. Non sono fatta per il matrimonio non sono fatta per anelli case e catene non sono fatta per le domeniche dai suoceri sono fatta per L'amore!
Ho chiesto al bambino delle caramelle di darmene due euro. E anche quelle morbidose bianche e rosa. Ciuciù... si chiamano qui. Morbide delizie sotto il palato. Sono arrivata ad otto di euro Amica mi ha fermato stasera. Per me non c'è prezzo. Non c'è prezzo per quel gusto di fragola per quel morbido che coccola la bocca. C'era una festa... c'erano cantanti... c 'era musica e c'era gente. C'era la Swift in seconda fila e tre amiche che rassicuravano. C'era un ragazzo di poche parole che fissava occhi e bocca. Che non trovava le parole ma che chiedeva. Erano dolci che arrivavano al cuore che chiedevano era. Un silenzio di parole. C'era un suo amico che giocava con i miei capelli e c'ero io che più di una volta ho guardato male. C'erano amiche che ridevano di capelli e di occhi permalosi. C'erano le sue telefonate e la sua gelosia. C'erano le mie dita a spegnere il telefono. C'erano le mie prese per il culo e il mio sentirmi solo mia. C'erano foto e caldo C'era la mia borsa che chiedeva pietà. C'era acqua e Bacardi alla pesca c'erano mani che battevano e bocche che cantavano C'era il dialetto napoletano. C'erano fuochi e mazzate C'erano ragazze vestite di giallo C'era anche quello fidanzato che tra baci rubava occhi soli. E poi a cercare una macchina che non si trova più tra clacson e canzoni dedicate tra numeri sbagliati rossetti e smalto. (La lontananza sai è come il vento che fa dimenticar chi non s'ama!) anni tra treni autostrade arrivi e partenze. Anni a crederci ancora tra regali e telefonate tra weekend e amore. E stasera che ti volevo con me stasera che avrei voluto le tue mani i tuoi sorrisi la tua bocca dove cazzo eri? Stasera che avrei voluto dirti ti amo dov'eri? Tra il tuo lavoro la tua macchina e la tua casa ed io dov'ero? Ero qui a non pensarti a non pensarti più a sentirmi libera a non chiedere più a non chiederti più e mi sta bene ora. Ma ho voglia di farti del male continuo a farti del male. Tu non la sai ma è così.
Si riparte alla grande. Come quando le dita incrociano quelle dita che ami quelle dita che se le tocchi danno fantasia colore tormento e vento. Si riparte con qualche chilo in più e qualche livido di troppo tra carezze e percussioni. Si riparte senza fermarsi tra treni persi e baci sognati. Si riparte senza sosta con questa estate che non vuol venire e il desiderio di fermare la musica. Una musica che conosci che ti ha accarezzato e che non ti lascia stare. Si riparte con le stesse amicizie le stesse sorelle le stesse mamme e gli stessi fidanzati. Si riparte con l'iPod e le cuffie. Si riparte tra maschere vecchie e nuove. Si riparte tra matrimoni e fiori e nuovi desideri. La Fortuna è come se mi amasse è come se fosse talmente innamorata da non lasciarmi mai, da seguirmi da accarezzarmi è una gatta. La Fortuna mi ospita tra A, B, C ed emozioni e poi mi lascia lì da sola. È gelosa. Non trova pace. E le conferme sono poche. C'è una specie di fresco settembrino stanotte. Un leggero brivido che sale. Ma si sa le mezze stagioni non esistono più dice sempre mia madre. La vida è mia ed io cambio direzione. Delice è il mio nuovo nome avrò anche poca immaginazione ma delice suona bene. Notte gente.
C'è un vento che scompiglia i capelli. Lo senti se ti avvicini alla finestra a quest'ora ora. Ha un modo particolare di accarezzarmi il Vento. Sembra vestirsi di me sembra appropriarsi di quella pelle ambrata dal sole sembra che gli appartengo. Le finestre di fronte sono aperte come se tutti gelosi ne volessero un po'. Quel po' che accarezza e corteggia. Come un fidanzato innamorato cerca conferme che non do. Che non ho. Un pensiero che va e viene trova risposte in un numero e una sola parola. La vita da pensieri da adulti e sogni da bambina. Sognavo di volare da piccola di avere Ali e colori. I know we're broken. Stai con me? Come at Home! Ho ventitré lune e una stella tre oggi e quattro domani. Ho un HP con riconoscimento di impronta digitale e un paio di Carrera nere. Ho sushi e riso alla cantonese Ho colori e due armadi. Ho una Luna che è storta e un'altra mi ha prestato un sorriso. Ho "Where is my mind?" dei Placebo in cuffia e una sigaretta in bocca Ho il telefono scarico e ancora da fare la spesa per la dieta. Ho Vita e Amore. E chiedo ancora. Non mi basta mai. Chiedo Ali!