Poesie inserite da Rosarita De Martino

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Scritta da: Rosarita De Martino

I diritti degli alberi

E cammino pensosa
nell'anonimato cittadino,
ma ecco m'investe
dolente fila di alberi
scheletriti,
deturpati da insane scritte.
Ora mi raggiunge
acre scia di fumo
che mi soffoca,
mi opprime,
mi avvolge in spirale di paura.
Il bosco brucia,
agonizza,
muore!
E si spegne, in fiume di dolore,
il diritto degli alberi
al rispetto,
alla vita,
alla verde speranza.
Risponde solo l'umana indifferenza.
Laggiù, in oscuro, appartato luogo
mani infami mercanteggiano
il prezzo di doloso incendio.
Ieri, in nostri quartieri
periferici
giaceva morta
enorme catasta di giovani pini
sradicati crudelmente
da "Madre" terra
e usati, per breve tempo,
per adornare
in scintillio di luce
proprio il Natale,
la festa dell'Amore.
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    Scritta da: Rosarita De Martino

    Sul ponte

    Ferma sul ponte di mia vita,
    guardo
    mio intrigante fiume
    irruento di paure,
    di rimpianti
    che mi tormentano
    con impossibili ritorni.
    Mi soffocano
    gravami di pensieri.
    Ma ti cerco ancora,
    o Signore di mia vita,
    con rinnovata
    incapacità di volo.
    E quale gallina razzolo
    in limitato cortile
    di mia casa.
    Ma inatteso
    sguardo sacerdotale
    mi riconcilia a Dio.
    Indosso ali di speranza
    e, quale aquila veloce,
    riprendo ardito volo
    verso "Tuoi" spazi di luce.
    Composta martedì 23 febbraio 2010
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      Scritta da: Rosarita De Martino

      Sorella Morte

      Ferita ancora da spine
      di perché
      ritorno in luce di chiesa
      e, usando il ponte
      di tua paternità sacerdotale
      approdo in porto
      di fede.
      Mi guidano i tuoi occhi di prato
      avvezzi a frequentare il cielo.
      In rinnovata pace,
      sazia di gioia,
      respiro le vicinanze
      vertiginose di Dio.
      Placata
      scruto l'orizzonte
      pensando che un giorno
      - Vicino o lontano? -
      Passerà per me
      il cavallo bianco
      di mia sorella morte
      che tenera, accorta
      chiuderà il fermaglio d'oro
      della collana di mia vita.
      Finalmente libera
      da grovigli di perché
      intonerò,
      nei pascoli del cielo,
      le eterne melodie!
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        Scritta da: Rosarita De Martino

        Concerto di pensieri

        Nel parcheggio
        dell'opacità quotidiana
        stazionano
        i cavalli del pensiero.
        Ma ecco che vibrazioni
        di eterne melodie
        li scuotono liberandoli
        da briglie di perché.
        Partono ora,
        si abbeverano
        al limpido fiume
        dell'infanzia.
        Sulle rive acciottolate
        di sassolini rilucenti
        brucano avidi
        l'erba di speranza.
        Ripartono ed io
        non sazia ancora
        ricerco cattedrale
        di silenzio
        e ritorno
        con velo candido
        di fede.
        Improvvise Vibrazioni
        di tuo sorriso amico
        mi arpeggiano dentro
        e accarezzo luminosi pensieri
        che si perdono
        in azzurra pace.
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          Scritta da: Rosarita De Martino

          Il cielo di mia vita

          E delusa staziono
          in tenebre di egoismo,
          il mio cielo è offuscato
          da nebbia di pensieri,
          ma la dirada d'incanto
          improvvisa,
          soave,
          leggera,
          amica
          ala di vento.
          Ritrovo la mia perla
          di perdono.
          Trepida la moltiplico
          in infiniti
          raggi d'amore.
          Libera
          nel mio cielo di luce
          ritorno.
          Composta domenica 3 gennaio 2010
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            Scritta da: Rosarita De Martino

            Le tre perle

            Staziono delusa
            sul mio monte di orgoglio,
            mentre vento gelido
            sferza mia nudità di fede,
            non più adorna
            delle smarrite perle
            del credere, dell'amare,
            dello sperare.
            Ma ecco voce di preghiera
            mi raggiunge attenta
            ricoprendomi
            di azzurro
            manto di umiltà.
            Trepida lo indosso.
            Trasformata,
            perdonata,
            amata
            respiro luce
            in sorrisi di fratelli,
            che mi riconsegnano
            le tre perle colorate.
            Ritorno in pace di pensieri
            e libera intono
            giovane canzone
            d'amore.
            Composta venerdì 1 gennaio 2010
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              Scritta da: Rosarita De Martino

              La cascata delle Marmore

              Assetata di gioia
              cammino in strada di mia vita.
              E improvvisa mi appari,
              o perla di cascata.
              Sei incastonata in brillio
              di verde,
              che tu stessa nutri.
              Dall'alta rupe
              saltelli irruenta
              in polifonia di suoni,
              in caleidoscopio
              di colori generati
              da tuo candore di spuma.
              Con ardito sguardo
              ti raggiungo,
              ti abbraccio,
              ti posseggo.
              Ora sei solo mia,
              o eterna bellezza!
              Tua forza possente
              mi capta, mi avvolge,
              mi placa
              e si trasforma
              in mio fiume
              di pace.
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                Scritta da: Rosarita De Martino

                Ritrovo il Natale

                Mi aggiro nella città,
                mi abbagliano
                ammiccanti insegne,
                m'inseguono nordici pupazzi,
                ma manca la certezza del Natale.
                Confusa mi fermo,
                mi scuoto
                e con volo di pensiero
                mi salvo.
                Imboccando
                i tornanti del tempo
                raggiungo il mio paesello
                arroccato su sicura
                roccia di fede.
                Nella notte santa
                m'inebria di pace
                nenia di zampogna.
                Vedo la mia gente
                stipata
                in luce di chiesa.
                Con forza di preghiera
                ne spingo la vetusta porta,
                si colmano le mie valli di sfiducia,
                appendo mia razionalità
                a stelle di meraviglia
                e, indossando mantelli
                di gratuità,
                Ti guardo mentre, Tu Bimbo,
                appari in statuina di cera.
                Ora tenero riposi
                nella culla del mio cuore
                quale Signore di mia vita.
                E ritrovo il mio Natale!
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