Poesie inserite da Silvana Stremiz

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Scritta da: Silvana Stremiz

Sensazione

Nelle sere d'estate andrò per i sentieri,
pizzicato dal grano, pestando i fili d'erba;
ne sentirò, sognante, il fresco sotto i piedi.
E al vento lascerò bagnare la mia testa.

Non dirò più parole, non farò più pensieri:
ma un amore infinito mi salirà nel petto,
e andrò molto lontano, sarò come uno zingaro,
come con una donna per i campi contento.
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    Scritta da: Silvana Stremiz
    Tutti i corpi che ho toccato, che ho visto, che ho preso, che ho sognato, tutti
    addensati nel tuo corpo. O, tu carnale Diotima
    nel gran simposio dei Greci. Se ne sono andate le flautiste,
    se ne sono andati filosofi e poeti. I begli efebi dormono già
    lontano, nei dormitori della luna. Tu sei sola
    nella mia preghiera innalzata. Un sandalo bianco
    dai lunghi lacci bianchi è legato alla gamba della sedia. Sei l'oblio assoluto:
    sei il ricordo assoluto. Sei la non incrinata fragilità. Fa giorno.
    Fichidindia carnosi scagliati dalle rocce. Un sole rosa
    immobile sul mare di Monemvasià. La nostra duplice ombra
    si dissolve alla luce sul pavimento di marmo pieno di cicche calpestate,
    coi mazzetti di gelsomini infilati negli aghi di pino. O, carnale Diotima,
    tu che mi hai partorito e che ho partorito, è ora
    che partoriamo azioni e poesie, che usciamo nel mondo. Davvero, non scordare
    quando vai al mercato di comprare mele in abbondanza,
    non quelle d'oro delle Esperidi, ma quelle grosse e rosse che quando affondi
    nella polpa croccante i tuoi splendidi denti resta impresso,
    come l'eternità sui libri, pieno di vita il tuo sorriso.
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      Scritta da: Silvana Stremiz

      Aspetta! Non andare via, voltati

      Uno sparo,
      il volto sfregiato, la notte
      calata tra noi ragazzi, No!
      Aspetta!
      La notte ancora non c'è, sebbene sia vicina;
      Per ora è solo l'imbrunire...
      ma, tu continua a vivere;
      La tua giornata,
      quel percorso disegnato,
      ieri, sul muro della nostra stanza
      non apparteneva già al passato...
      esprimeva un tracciato
      di ciò, che sarebbe stato.
      Tu!
      l'incoscienza del futuro
      m'hai in quel momento abbracciato
      e, dato un bacio;
      mi hai inserito nel tuo dipinto,
      colorato fino all'inverosimile, quando
      poi, terminato con il tramonto
      l'hai firmato...
      e disteso su di un piano,
      nell'attesa, che il primo raggio di luce illuminasse
      i contorni di questa meravigliosa fotografia.
      Arcobaleno
      Ho camminato...
      Vento,
      Nell'aria fiori
      Tende su!
      Occhi aperti
      Lungo la mia strada.
      Lavori in corso
      Una società
      Metteva paletti,
      Poche luci
      Anime giù
      Una "A"
      Un alfabeto che comincia
      Questa strada di periferia.
      Braccia aperte
      Su!
      Arcobaleno:
      Colori dispersi
      Illuminano i persi
      Di tante menti deserte.
      Autunno
      Foglie gialle cadono
      Capelli bianchi nascono
      Fuori,
      L'autunno alle porte
      Bussa forte.
      La chioma dei capelli
      Dal vento smossa,
      Un giorno pieno di colore,
      Una notte è ¦scossa
      Di dolore;
      Il colore dei tuoi occhi
      I colori di un disegno
      Un dipinto, e
      In quel
      Mi sono intinto.
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        Scritta da: Silvana Stremiz

        Rondò di primavera

        Tu devi credermi, io sarei felice
        se sorrisi mandassero i tuoi occhi
        quando stasera dovrai ricucire
        ciò che le mie mani ti hanno strappato.

        Quelle mani che finora io sentivo
        essere vuote senza i tuoi seni.
        Tu devi credermi, io sarei felice
        se sorrisi mandassero i tuoi occhi.

        Quando poi starai per addormentarti,
        il tuo sonno sia come quello di un re
        che ha riconquistato il proprio castello

        svettante sulla cima di una rupe.
        Tu devi credermi, io sarei felice
        se sorrisi mandassero i tuoi occhi.
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