Poesie inserite da Silvana Stremiz

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Scritta da: Silvana Stremiz
Amici,
le persone più care
che puoi trovare,
con loro ridi,
scherzi,
soffri,
piangi,
con loro vivi.
Con loro fai le cose
più pazze e stupide
che si possono fare a questo mondo,
ma con loro fai
anche le cose più difficili e serie
che esistono.
Con loro cresci
imparando e insegnando,
facendo errori
insieme
e cercando di non ripeterli più.
Con loro cammini
per le strade
e parli di chi ti circonda,
dei tuoi obbiettivi,
delle tue esperienze,
delle tue paure,
dei tuoi sogni.
E spesso proprio su questi
crei i tuoi discorsi
per ore,
sulle cose che potreste fare
insieme,
anche impossibili,
perché ora sei con loro
e tutto diventa realizzabile.
Alzi lo sguardo al cielo,
fissando una stella,
promettendo a quella e a te stessa
si non deluderli mai.
Loro diventano
i tuoi genitori,
sempre premurosi,
la tua famiglia,
i tuoi amori,
ma principalmente,
loro diventano i tuoi amici
ed è questo
quello che tu vuoi.
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    Scritta da: Silvana Stremiz
    Una stella che brilla solitaria
    in una notte fredda e triste.
    Una luna immobile osserva la terra,
    che inesorabilmente continua a girare.
    Una ragazza che dorme
    cercando di sognare il suo amore...
    Un raggio di luna illumina il suo viso
    una lacrima che brilla...
    una vita come tante... era la mia stella il mio amore.
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      Scritta da: Silvana Stremiz

      Ti amo

      Ti amo
      come il sole ama la terra
      e con la stessa forza la riscalda,
      ti amo come una farfalla
      ama un fiore in un giorno di primavera,
      ti amo
      come un gabbiano ama il mare
      in una sera d'estate,
      ti amo
      come il fuoco ama la brace
      e riscalda i nostri corpi
      in una notte d'inverno...
      Ti amo come il tempo ci ama,
      come il destino ci ama
      e se il tempo e il destino
      lo vorranno
      ti amerò per sempre.
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        Scritta da: Silvana Stremiz

        Il mio delirio

        Non cerco l'amore eterno
        cerco l'amore vero,
        anche se per pochi istanti,
        per pochi giochi di sguardi.
        Non cerco l'equilibrio,
        la persona posata che mi sappia bilanciare:
        non esiste.
        Cerco l'intesa
        la complicità
        la forza
        la lealtà
        ed oltremodo cerco la sincerità.
        Cerco la mia felicità.
        Cercavo me stessa,
        ma forse non m accorgevo di essere da sempre stata al mio fianco.
        Certo, a vivere in me
        non è una persona soltanto,
        come del resto in ciascun essere razionale.
        Esistono tanti noi stessi effettivi
        e tanti noi stessi fittizi.
        Io possiedo e sono cosciente ora
        di due me.
        Una la riesco a gestire,
        l'altra, ribelle e trasgressiva in ogni cosa,
        scalcia e corre folle
        come un furente toro di Pamplona.
        E percorre mille vie
        spesso oscure all umana ratio,
        per raggiungere a testa bassa.
        Gli obbiettivi prefissati.
        Ma non perché sia timorosa
        bensì perché non le interessa affrontare
        gli sguardi colpevolizzanti della gente.
        Non più.
        Che senso ha uniformarsi?
        È forse comodo.
        Già, una pura e semplice comodità
        dettata dalla pigrizia della quale siamo ormai imbevuti.
        Ci pervade le viscere riducendoci come piccoli pezzetti di stoffa
        abbandonati, a nostro dire, al decorso del nostro vivere.
        Sono bugie,
        bugie!
        La volontà è la chiave.
        La volontà è il futuro,
        il mio.
        Io voglio vivere.
        Io voglio essere felice.
        Io non voglio uniformarmi,
        voglio distinguermi.
        Io voglio essere entrambe le me
        che mortalmente si combattono
        giacché da questo conflitto
        si genera il mio io complessivo.
        Io voglio vivere sbilanciata.
        Io voglio una persona al mio fianco:
        un uomo, una donna,
        un amico, un amica,
        un amore, una vita.

        Io voglio tutto questo.

        Io l'avrò.
        L'avrò.
        Un giorno.
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          Scritta da: Silvana Stremiz

          Nebbia

          Finalmente è arrivata.
          Dopo tanto attender finalmente è giunta da me.
          Cara, Cara sorella, perché giungi così tardi?
          Cosa ha frenato il tuo cammino da me e da tutti noi?
          Come sempre
          sei arrivata silenziosa e placida
          fra le tenebre della fredda notte ti sei fatta strada risalendo dai fiumi e dalla terra.
          Finalmente sei giunta Cara Sorella.
          Da tanto attendevo il tuo arrivo.
          Che mi racconti?
          Che posti hai frequentato fino ad oggi?
          Dove sei stata?
          Sai Sorella io ho tanto desiderato vederti,
          sentirti,
          toccarti,
          Avvolgermi nel tuo soffice abbraccio.
          Finalmente sei giunta,
          Ora dimmi per quanto tempo resterai?
          O tra poche ore già te ne andrai??!
          Cara Sorella
          di cose da dirti ne ho!
          E pure tante sai!!
          Ma forse dopo tanto girovagare
          oramai stanca sarai.
          Io non ti voglio disturbare
          e neppure, coi miei grattacapi, farti preoccupare.
          Ora ti lascio solo riposare e se domani ancora ci sarai,
          allora domani parleremo dei miei guai.
          Buona notte Cara Sorella,
          Che il tuo bianco abbraccio avvolga noi tutti,
          me compresa.
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            Scritta da: Silvana Stremiz
            La notte sta scappando
            tra due montagne fa capolino
            la, ancora tenue luce del sole
            che già scocca i suoi dardi che vanno
            a trafiggere la quieta valle ancora nell'ombra assopita.
            Iniziano a risplendere
            prima sugli alti rami
            poi su quelli non alti
            le verdi foglie che
            danzando al ritmo muto dal vento
            sembrano chiamare
            tutta la foresta al risveglio.
            Ed ecco subito uscire
            come tanti cantanti
            i fringuelli dai nidi che
            al concerto della natura danno l'attacco.
            Non c'è spettatore ad assistere,
            solo un pescatore intento
            a pescare, fortuna vuole
            che assista al risveglio del mondo.
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              Scritta da: Silvana Stremiz
              Ho nella mente un'idea di libertà...
              ho nella mia vita una libertà in gabbia...
              scavo nei miei sogni e trovo
              idee infinite
              fuggenti attimi
              sussurri lievi
              ... di libertà.

              Penso,
              mi fermo,
              rincorro,
              ascolto...
              e scopro in me
              la libertà.

              La libertà è in noi,
              dobbiamo solo trovare il coraggio di liberarla.
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                Scritta da: Silvana Stremiz
                Ci sono ancora loro, strani individui,
                con l'anima più leggera
                di una nuvola,
                loro,
                i poeti ingarbugliati
                nelle rime di ogni giorno...
                La più vera, a più ovvia forse,
                donare con il cuore,
                e ancora... amore.
                Ci sono loro, a risvegliarti dal torpore
                che t'infonde la macchina del nulla,
                a dirti quanto vali se le ali
                le dispieghi ancora,
                ferite e sanguinanti forse,
                ...
                Ci sono loro, a dirti di stranezze
                disegnate dentro al vento, a dirti
                quanto è vero il tuo sorriso,
                se viene dopo quel dolore.
                Quanto è vero questo mondo,
                avvelenato da quei gas
                più che mai sconosciuti ed assassini.
                Quanto è vero...
                Vero
                come la vita che ti scuote e quella morte
                che non puoi capire.

                E ci sono ancora loro,
                poeti...
                senza più parole,
                che parlano da soli,
                piangono in silenzio... E nel silenzio,
                accarezzano l'immenso.
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