Poesie inserite da Silvana Stremiz

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Scritta da: Silvana Stremiz
Quante storie in un Monèt
Ma che cosa tu farai nelle notti solitarie,
mille stelle luminarie,mille giochi,pochi guai.
Quanti giorni alla stazione,
quanti treni partiti senza te,
quante storie in un Monèt,
quanta grande immaginazione.
Mille occhi indifferenti fissano il vuoto infinito,
non te che sei sfinito di lacrime cadenti.
La tua favola infinita si perde tra suoni lontani...
il capo tra le mani...il segno di una ferita...
e che cosa penserai nelle notti silenziose,
solitarie più che mai...
non più fiori,non più rose...
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    Scritta da: Silvana Stremiz

    Sensazioni estive

    Dolcemente vicino
    Come una brezza leggera
    E con le gambe sulla spiaggia lungo il mare
    Ad aspettare l'onda che ci massaggi un po'
    E levi via il nostro stress accumulato

    Ed io sono ancora con te con la mia mente
    Ti porto ovunque
    Perché sono libero di farlo
    Per sempre e per poi
    Di ieri e di oggi
    Ho visto il tuo volto disegnato nel cielo
    Ho visto la tua bellezza fra le stelle

    Sento il tuo cuore che palpita insieme al mio
    Ho visto la tua dolcezza negli occhi di un bambino
    Ho visto il tuo sorriso scolpito nel volto di chi offre amore
    Non sono solo
    Sembra incredibile ma oramai non più
    Perché insieme a me ci sei tu...
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      Scritta da: Silvana Stremiz

      Dio che sei più grande di me

      Dio che sei più grande di me
      forse tu sai cosa c'è dopo di me

      Mi sono perso in distese glaciali
      e vedo spesso la mia anima tremare

      Dio che vedi oltre di me
      accendi un fuoco con il tuo calore
      perché lei possa arrivare viva fino a te.

      Dio che sei più alto di me
      dimmi che il sole è vicino
      la primavera arriverà
      e tutto il freddo dell'inverno se ne andrà.

      Dio che sei più forte di me
      prendi il nostro mondo
      estirpa la pianta del male
      che come un parassita soffoca
      il fiore dell'amore
      (nostro nutrimento).

      Dio che sei più padre di me
      dammi la tua mano.
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        Scritta da: Silvana Stremiz
        Sognando la pioggia Sogno
        il mio corpo non dorme
        il tuo viso
        che il tempo non ha cambiato
        i tuoi occhi
        che mi prendono per mano
        abbracciati
        in fondo alla tua anima
        percorriamo il sentiero dell'amore

        Mentre
        Il tuo corpo non sogna più me
        Rimasto chiuso fuori
        Il tuo viso vive in quel ricordo
        Sta insieme a me
        La furia della pioggia
        Cade e mi risveglia dal sogno
        Forse cancellerà il tuo viso.
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          Scritta da: Silvana Stremiz

          Le tue risposte

          Guardati nell'anima del tuo specchio
          per riscoprire chi sei.,
          in un sabato così identico agli altri
          sono triste per le cose che non vanno

          Per le strade che non finiscono mai
          per la mia vita che ha perso i colori
          che gli avevo dato
          ma che non ho più ritrovato.

          Mentre la musica cade dalle tue parole
          e la speranza nasce dalle tue risposte
          il tuo cuore è tenero d'amore e colmo di gioia

          All'alba di un nuovo giorno
          è l'eternità di una vita un giorno
          e siamo noi che usiamo i colori con il nostro cuore di azzurro cielo.
          E siamo noi che di grigio coloriamo anche gli altri
          quando al cielo non vogliamo dare il suo colore

          Sono sempre i nostri toni di grigio a rovinare tutto
          perché un colore può distruggere il mondo
          perché tu non vuoi guardare i colori della primavera

          I colori della vita li potrai scovare dentro te stesso
          insieme ad essi anche le tue risposte.
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            Scritta da: Silvana Stremiz
            Caro papà
            Qualcuno ha scritto
            sui fogli del tempo
            che il vento è come il mare
            trasporta i nostri pensieri
            come piccoli messaggi
            chiusi in una bottiglia
            direttamente nel porto
            del paradiso.

            Caro papà
            suona il tuo organetto da lassù
            una dolce melodia
            mi trasmette allegria
            come quando lo facevi quaggiù
            semplice divertimento
            senza televisione
            facevi ballare anche il cane.

            Caro papà
            quanto poco
            abbiamo parlato
            ho tenuto di te
            i sorrisi, e gli abbracci
            che mi donavi da bambino…

            Poi
            dopo l'incidente
            tu non eri più lo stesso
            la tua malattia ci ha separato
            ma i ricordi fantastici
            della mia infanzia
            sono sempre rimasti vivi
            dentro di me
            ed in un angolo di terra
            profumata d'amore.

            Caro papà
            quanti parole hai seminato
            nel terreno dei ricordi
            nei campi di grano
            collezionavo papaveri
            raccoglievo valori
            che sono cresciuti nella mia mente
            dove tu li hai seminati.

            Caro papà
            la tua onestà
            il tuo rispetto per il prossimo
            il bacio alla mamma prima del lavoro
            i tuoi sacrifici sul lavoro
            per due spiccioli in più
            li usavi per comprare dei sogni
            per la tua famiglia
            ed ora sono dentro di me.

            Caro papà
            adesso sento la tua musica
            applausi
            per te dove sei
            ora ogni giorno è festa
            non sarai mai più amareggiato
            come l'ultimo giorno di lavoro
            prima della pensione
            dove nessuno ti ha fatto festa.

            Ad un tratto
            sento il tuo calore
            che mi riscalda il cuore
            il mio messaggio
            ti è appena arrivato
            ed io sento già il tuo organetto
            che suona per me…
            in questo immenso attimo
            annego il mio dolore
            per sempre
            caro papà.
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              Scritta da: Silvana Stremiz
              Vicine per un'istante
              per un attimo ti ho pensato...
              sempre distante, scostata da me ti tenevi,
              forse non ho mai creduto nella tua morte...
              forse solo ieri, ne sono stata cosciente...
              ti ringrazio nonna...
              per avermi dato l'illusione di non essere
              la statua di marmo che ho sempre creduto...
              forse perche se fossi viva,
              a giorni ci saremo riviste...
              "il brivido dell'inverno" lo chiamavo,
              perche come s'avicinava il natale,
              pesava sulle mie uscite e divertimenti il fatto di dovervi venire a trovare...
              e quante proteste, per il viaggio, gli errori sui nomi dei parenti...
              un gruppo di sconosciuti che si scambiavano gli auguri di natale...
              eppure era divertente,
              andare a trovare qulla vecchia galiarda,
              e... ametiamolo, romiscatole!!
              Non sò cos'eri...
              non una nonna sicuro!!
              Almeno non le classiche,
              niente cipolla, ne sottane e biscchotti appena sfornati.
              Piuttosto,
              vestitini eleganti, capelli appena acconciati...
              e... sempre un occhi al bel dottore...
              che ti voglio bene,
              non ne ho più dubbi...
              se me ne volevi tu...
              forse ne ho avuti...
              ho posato una rosa rossa sulla tua tomba...
              "lo sò... "
              sono le parole che vennero alla mia bocca...
              per un attimo ti ho sentito accanto.
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                Scritta da: Silvana Stremiz
                Figlia mia
                in questo silenzio
                violato solo dalla melodia
                delle acque che scivolano sull'alveo sassoso
                in questa umana solitudine
                immenso è il frastuono
                che sento in me
                vedendoti nei pressi
                di un albero gemmato
                assorta in mille pensieri
                il mio grande amore che provo per te
                figlia mia
                la grande ansia che regna in me
                del tuo crescere così in fretta
                in questa natura in risveglio
                la tua presenza
                dà colore alle foglie ingiallite
                dà profumo a prati senza fiori
                sii paziente non farti travolgere
                come il ruscello verso valle.
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                  Scritta da: Silvana Stremiz
                  Papà... Ciò che affligge il mio cuore
                  è apparire ai tuoi occhi
                  un eterno Peter Pan
                  I tuoi sguardi verso di me
                  sanno di delusione
                  e a volte
                  anche di disprezzo.
                  Appena mi avvicino a te
                  un limite invisibile mi ferma
                  e ogni tua parola è una spina
                  che oltrepassa l'anima
                  mi sento all'improvviso
                  minuscola e inutile...
                  Arrivare al tuo cuore
                  è la tappa più difficile
                  è sinonimo di tanta sofferenza
                  Un giorno... forse... riuscirò...
                  e sarà la rivincita della mia vita!
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