Quante storie in un Monèt Ma che cosa tu farai nelle notti solitarie, mille stelle luminarie,mille giochi,pochi guai. Quanti giorni alla stazione, quanti treni partiti senza te, quante storie in un Monèt, quanta grande immaginazione. Mille occhi indifferenti fissano il vuoto infinito, non te che sei sfinito di lacrime cadenti. La tua favola infinita si perde tra suoni lontani... il capo tra le mani...il segno di una ferita... e che cosa penserai nelle notti silenziose, solitarie più che mai... non più fiori,non più rose...
Dolcemente vicino Come una brezza leggera E con le gambe sulla spiaggia lungo il mare Ad aspettare l'onda che ci massaggi un po' E levi via il nostro stress accumulato
Ed io sono ancora con te con la mia mente Ti porto ovunque Perché sono libero di farlo Per sempre e per poi Di ieri e di oggi Ho visto il tuo volto disegnato nel cielo Ho visto la tua bellezza fra le stelle
Sento il tuo cuore che palpita insieme al mio Ho visto la tua dolcezza negli occhi di un bambino Ho visto il tuo sorriso scolpito nel volto di chi offre amore Non sono solo Sembra incredibile ma oramai non più Perché insieme a me ci sei tu...
Sognando la pioggia Sogno il mio corpo non dorme il tuo viso che il tempo non ha cambiato i tuoi occhi che mi prendono per mano abbracciati in fondo alla tua anima percorriamo il sentiero dell'amore
Mentre Il tuo corpo non sogna più me Rimasto chiuso fuori Il tuo viso vive in quel ricordo Sta insieme a me La furia della pioggia Cade e mi risveglia dal sogno Forse cancellerà il tuo viso.
Guardati nell'anima del tuo specchio per riscoprire chi sei., in un sabato così identico agli altri sono triste per le cose che non vanno
Per le strade che non finiscono mai per la mia vita che ha perso i colori che gli avevo dato ma che non ho più ritrovato.
Mentre la musica cade dalle tue parole e la speranza nasce dalle tue risposte il tuo cuore è tenero d'amore e colmo di gioia
All'alba di un nuovo giorno è l'eternità di una vita un giorno e siamo noi che usiamo i colori con il nostro cuore di azzurro cielo. E siamo noi che di grigio coloriamo anche gli altri quando al cielo non vogliamo dare il suo colore
Sono sempre i nostri toni di grigio a rovinare tutto perché un colore può distruggere il mondo perché tu non vuoi guardare i colori della primavera
I colori della vita li potrai scovare dentro te stesso insieme ad essi anche le tue risposte.
Caro papà Qualcuno ha scritto sui fogli del tempo che il vento è come il mare trasporta i nostri pensieri come piccoli messaggi chiusi in una bottiglia direttamente nel porto del paradiso.
Caro papà suona il tuo organetto da lassù una dolce melodia mi trasmette allegria come quando lo facevi quaggiù semplice divertimento senza televisione facevi ballare anche il cane.
Caro papà quanto poco abbiamo parlato ho tenuto di te i sorrisi, e gli abbracci che mi donavi da bambino…
Poi dopo l'incidente tu non eri più lo stesso la tua malattia ci ha separato ma i ricordi fantastici della mia infanzia sono sempre rimasti vivi dentro di me ed in un angolo di terra profumata d'amore.
Caro papà quanti parole hai seminato nel terreno dei ricordi nei campi di grano collezionavo papaveri raccoglievo valori che sono cresciuti nella mia mente dove tu li hai seminati.
Caro papà la tua onestà il tuo rispetto per il prossimo il bacio alla mamma prima del lavoro i tuoi sacrifici sul lavoro per due spiccioli in più li usavi per comprare dei sogni per la tua famiglia ed ora sono dentro di me.
Caro papà adesso sento la tua musica applausi per te dove sei ora ogni giorno è festa non sarai mai più amareggiato come l'ultimo giorno di lavoro prima della pensione dove nessuno ti ha fatto festa.
Ad un tratto sento il tuo calore che mi riscalda il cuore il mio messaggio ti è appena arrivato ed io sento già il tuo organetto che suona per me… in questo immenso attimo annego il mio dolore per sempre caro papà.
Vicine per un'istante per un attimo ti ho pensato... sempre distante, scostata da me ti tenevi, forse non ho mai creduto nella tua morte... forse solo ieri, ne sono stata cosciente... ti ringrazio nonna... per avermi dato l'illusione di non essere la statua di marmo che ho sempre creduto... forse perche se fossi viva, a giorni ci saremo riviste... "il brivido dell'inverno" lo chiamavo, perche come s'avicinava il natale, pesava sulle mie uscite e divertimenti il fatto di dovervi venire a trovare... e quante proteste, per il viaggio, gli errori sui nomi dei parenti... un gruppo di sconosciuti che si scambiavano gli auguri di natale... eppure era divertente, andare a trovare qulla vecchia galiarda, e... ametiamolo, romiscatole!! Non sò cos'eri... non una nonna sicuro!! Almeno non le classiche, niente cipolla, ne sottane e biscchotti appena sfornati. Piuttosto, vestitini eleganti, capelli appena acconciati... e... sempre un occhi al bel dottore... che ti voglio bene, non ne ho più dubbi... se me ne volevi tu... forse ne ho avuti... ho posato una rosa rossa sulla tua tomba... "lo sò... " sono le parole che vennero alla mia bocca... per un attimo ti ho sentito accanto.
Figlia mia in questo silenzio violato solo dalla melodia delle acque che scivolano sull'alveo sassoso in questa umana solitudine immenso è il frastuono che sento in me vedendoti nei pressi di un albero gemmato assorta in mille pensieri il mio grande amore che provo per te figlia mia la grande ansia che regna in me del tuo crescere così in fretta in questa natura in risveglio la tua presenza dà colore alle foglie ingiallite dà profumo a prati senza fiori sii paziente non farti travolgere come il ruscello verso valle.
Papà... Ciò che affligge il mio cuore è apparire ai tuoi occhi un eterno Peter Pan I tuoi sguardi verso di me sanno di delusione e a volte anche di disprezzo. Appena mi avvicino a te un limite invisibile mi ferma e ogni tua parola è una spina che oltrepassa l'anima mi sento all'improvviso minuscola e inutile... Arrivare al tuo cuore è la tappa più difficile è sinonimo di tanta sofferenza Un giorno... forse... riuscirò... e sarà la rivincita della mia vita!
Il nonno diceva e raccontava... racconti incantati favole melodiose. Re regine orchi e briganti... cavalli che volano su nuvole bianche. Ed io piccolina volavo con loro. Ma dopo anni ci penso almeno per un ora il nonno felice tornava bambino.