Poesie inserite da Silvana Stremiz

Questo utente ha inserito contributi anche in Frasi & Aforismi, in Indovinelli, in Frasi di Film, in Umorismo, in Racconti, in Leggi di Murphy, in Frasi per ogni occasione e in Proverbi.

Scritta da: Silvana Stremiz

Poesia

Si intrufola dalla porta di servizio,
di soppiatto oltrepassa la cucina,
il salotto, l'ingresso,
sale le scale ed entra
in camera. Si china
sul mio letto e dice che è venuto
a uccidermi. L'opera
la compirà a stadi.

Prima le unghie dei piedi
verranno spuntate, poi
gli alluci eccetera fino
a che nulla rimanga di me.
Stacca uno strumentucolo
dal portachiavi, e inizia.
Sento il Lago dei Cigni dallo stereo
di un vicino e comincio a canticchiare.

Quanto tempo trascorra,
non so dire. Ma quando torno in me
sento che dice di essere al collo
e che non è in grado di continuare
perché è stanco. Gli dico
che ha fatto abbastanza,
che dovrebbe rincasare, riposare.
Mi ringrazia e se ne va.

Resto sempre stupefatto
da quanto si accontenti di poco
certa gente.
Vota la poesia: Commenta
    Scritta da: Silvana Stremiz

    Senza amore

    Da questo momento vivrò senza amore.
    Libera dal telefono e dal caso.
    Non soffrirò. Non avrò dolore né
    desiderio.
    Sarò vento imbrigliato, ruscello di
    ghiaccio.

    Non pallida per la notte insonne –
    ma non più ardente il mio volto.
    Non immersa in abissi di dolore –
    ma non più verso il cielo in volo.
    Non più cattiverie – ma nemmeno
    gesti di apertura infinita.
    Non più tenebre negli occhi, ma lontano
    per me non s'aprirà l'orizzonte intero.

    Non aspetterò più, sfinita, la sera –
    ma l'alba non sorgerà per me.
    Non mi inchioderà, gelida, una parola –
    ma il fuoco lento non mi arderà.
    Non piangerò sulla crudele spalla –
    ma non riderò più a cuore aperto.
    Non morrò solo per uno sguardo –
    ma non vivrò realmente mai più.
    Vota la poesia: Commenta
      Scritta da: Silvana Stremiz

      Hymnus ad nocturnum

      Ho la calma di un morto:
      guardo il letto che attende
      le mie membra e lo specchio
      che mi riflette assorto.

      Non so vincere il gelo
      dell'angoscia, piangendo,
      come un tempo, nel cuore
      della terra e del cielo.

      Non so fingermi calme
      o indifferenze o altre
      giovanili prodezze,
      serti di mirto o palme.

      O immoto Dio che odio
      fa che emani ancora
      vita dalla mia vita
      non m'importa più il modo.
      Vota la poesia: Commenta
        Scritta da: Silvana Stremiz
        Sarò una stella come le altre
        perché non c'è stella che s'inabissi
        ognuno rimane lungo il cielo
        lungo il lago ghiacciato
        ed io sono quel punto che rimane là,
        tra il cielo e la terra,
        sono il tu dove passa la mia anima
        perché tutto è fermo,
        i paesi che sfociano in vallate
        e non c'è morte, una soltanto,
        che si distingua dalla vita.
        Vota la poesia: Commenta