Scritta da: Silvana Stremiz
in Poesie (Poesie anonime)
Sospeso
Mi chiedo
perché vuoi apparire
diversa...
E penso,
mi muovo...
così che
ogni tua amorevole bugia
sia un giglio
estraneo,
lontano,
sospeso
nel vento.
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Mi chiedo
perché vuoi apparire
diversa...
E penso,
mi muovo...
così che
ogni tua amorevole bugia
sia un giglio
estraneo,
lontano,
sospeso
nel vento.
Ho ritrovato
il libretto di istruzioni
per l'uso della vita
tra le nuvole più soffici
del mio cassetto...
mille pensieri
e un numero crescente di fate
oltre il giardino.
Ero nato
su un letto di emozioni
con quel dono
d'infinita pace in mano
ma non so come
e per colpa di chi l'avevo perso...
In ogni pagina dorata
nulla di diverso,
le stesse, identiche parole:
"Non allentar mai la corda,
non c'è nulla che pesa e vale
ricorda.
La vita è uno stato mentale.
Non sono venuto
per rubare,
credetemi signore
me ne andrò senza far rumore:
la vostra bambina
ancora dorme
e l'orso che al petto
tiene stretto,
d'incanto,
la forma assume
del suo sogno.
Non so perché
sia entrato;
la strada deserta,
le mie ore incerte
ho guardato
e ho sentito il bisogno
di rimboccarle le coperte.
Il silenzio
a me caro,
non posso lasciarti che quello...
e non confonderlo ti prego
con l'indifferenza,
l'ipocrisia
o la superbia
di tutti
e d'ogni giorno...
A me mancano le parole,
sono mancate sempre
ma il mio, ti giuro
mentre mordo la polvere,
è amore.
Trovai
nella sabbia nascosta
la chiave del sogno,
la diedi all'amico
vicino
che aprì la porta apparsa:
l'odore del mare
nel tunnel lungo lungo
e alla fine
una luce intensa
che avvolse,
dileguò ogni dolore,
che stravolse
la mente
pulendo il nostro piccolo cuore...
Io voglio star qui
dove nulla pesa,
con quest'amico sincero
pronto a cullare
ogni invisibile pensiero,
io voglio star qui,
in grembo alla spensieratezza
figlia della luce
che un bimbo
ha negli occhi.
Stelle cadenti
raccolte
in una botte di vino a metà
bevute
dal desiderio espresso
di prati sconfinati
dove cielo è tramonto
e io ti bacio
mio sogno dalle labbra più morbide
e rosse
da mordere quando mi chiedi
se sono felice.
Le ho solo sfiorate.
Odore di carta,
profumi svaniti:
migliaia di vite,
le ho solo sfiorate.
The past is such a curious creature,
To look her in the face.
A transport may reward us,
Or a disgrace.
Unarmed if any meet her,
I charge him, fly!
Her rusty ammunition
Might yet reply
Il Passato
È una curiosa creatura il passato
Ed a guardarlo in viso
Si può approdare all'estasi
O alla disperazione.
Se qualcuno l'incontra disarmato,
Presto, gli grido, fuggi!
Quelle sue munizioni arrugginite
Possono ancora uccidere!
Non sono né un artista né un poeta.
Ho trascorso i miei giorni scrivendo e dipingendo,
ma non sono in sintonia
con i miei giorni e le mie notti.
Sono una nube,
una nube che si confonde con gli oggetti,
ma ad essi mai si unisce.
Sono una nube,
e nella nube è la mia solitudine,
la mia fame e la mia sete.
La calamità è che la nube, la mia realtà,
anela di udire qualcunaltro che dica:
<<Non sei solo in questo mondo
ma siamo due, insieme,
e io so chi sei tu>>.
La parola lungo il giorno la penna
come rottura: la porto alle labbra
come fosse un bacio
in una stalla.