Scritto da: Silvana Stremiz
Aprìl ienghie i varlìr.
Aprile riempie i barili.
Commenta
Aprìl ienghie i varlìr.
Aprile riempie i barili.
Chi s'impiccia dei fatti altrui perde di vista i fatti propri.
Pi guardà 'a carn 'i l'ati 'a tua s' 'a mangiunu 'i cani.
Per guardare la carne degli altri la tua se la mangiano i cani.
La disgrazia si accanisce su chi è già in affanno.
'U cane muzzichiti sempe 'u strazzatu.
Il cane morde sempre il poveraccio.
Natàl ccu sòl e pasqua cu tuzzòn.
Natale col sole e Pasqua col tizzone.
I ciucci si truzzunu e i varrili si scasciunu.
Gli asini si toccano e i barili si rompono.
Ad essere troppo pignoli si finisce col prendere il peggio.
Cu sigliti 'u peggiu pigliti.
Chi sceglie il peggio prende.
La bocca è sempre pronta a mangiare e le braccia sempre stanche per lavorare.