Pret e Re, parlà ben o tasè.
Prete e Re, parlare bene o tacere.
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Proverbi inseriti da Silvana Stremiz
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Li venti de febbraru notte e jornu a paru.
Il venti di febbraio la notte e il giorno sono uguali.
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La pazienza ai frà, la rabbia ai monech, la stizza ai maridà.
La pazienza ai frati, la rabbia alle suore, la stizza agli ammogliati.
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Gh'è minga 'na bèla gésa senza un bèll campanìn.
Una chiesa non è bella senza un bel campanile.
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Foch ardent, campanin pendent e fra scapà dal cunvent, bisogna stach atent.
Fuoco ardente, campanile pendente e frate scappato dal convento, bisogna stare attento.
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El capell del pret al g'ha tri cantun: dunett, balett, palanchett.
Il cappello del prete ha tre punte: donnine, balletti, soldi.
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Chi tuca la vesta negra i se magnana.
Chi offende la veste nera (quella dei preti), si si procura danni.
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Chi tuca la cota, o se brusa o se scota.
Chi offende la cotta (paramento sacro), o si brucia o si scotta.
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Ai pret e ai dutur levich el capell e lassa fa a lur.
Davanti ai preti e ai dottori togli il cappello e lascia fare a loro.
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Quèll che Diu voor, l'è mai tròpp.
Quello che Dio vuole non è mai troppo.
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