Le mie prigioni
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Prigioni, insomma... alloggi nella città di Palermo. Il primo in assoluto fu in via Spinuzza, posto in posizione strategica tra la Champagneria, un carretto altoparlante, spacciatore di musica, e un piccolo spiazzo, un parcheggio adibito a isola pedonale da poco ma comunque da sempre isola di giovani che hanno voglia di fare tardi la notte. Affacciandomi intorno alle 23 si contavano centinaia di persone che confluivano dal Teatro Massimo fino allo stigghiolaro ed a Le Cupolette. La mia stanza era la più fresca della casa in una palazzina di 3 piani costruita 60 anni fa che vanta la vista di un edificio terremotato da demolire e alle spalle, la splendida cupola di uno dei più grandi teatri d'Europa, il Massimo. Arredamento minimo arricchito da una vecchia e inaffidabile lavatrice, tutto sommato appena mediocre. Nella casa c'erano altre tre stanze che ti catapultavano, se volevi, in un centro sociale. Murales? Scarabocchi dei passati avventori, un modo come un altro per smaltire la noia. In effetti una camera colorata allegramente ti può cambiare almeno il momento in cui ti svegli la mattina ma mi trovavo davanti a tentativi molto tristi. La stanza colorata con la bandiera inglese era la meglio riuscita e ... [segue »]
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