Il Prigioniero di Auschwitz
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...corsa per giustiziarlo nella repubblica di Salò e non a Roma.
Facemmo le valigie piu veloci che si poteva, il resto della mia famiglia salutò per l'ultima volta mio padre, mio padre non aveva paura di morire anzi egli diceva sempre: <Chi teme la morte non è mai vissuto>, mio padre mi baciò sulla fronte non lo aveva mai fatto in tanti anni, quella belva si era trasformato, ormai sapeva molto bene a quello che doveva andare incontro.
Mancavano poche ore, dovevamo scappare l'amico di mio padre Ferruccio ci aspettava con la macchina sotto casa, partimmo più che veloci che si potesse, fu l'ltima volta che vidi mio padre e la mia dolce casa.
Mio padre fu fatto prigioniero e fatto uccidere a Salò con l'accusa di aver diffamato il regime, il suo corpo non fu mai ritrovato, forse fu fatto gettare giù da una montagna, niente di essi non vi era nessuna traccia. Di egli rimaneva solamente il triste ricordo.
Io ei miei fratelli eravamo increduli da un destino che ci attendeva, ma che ci attendevano un annata di incubi perché quello del 1938 e solo l'inzio di un lungo e tormentoso calvario.
Ma la paura di quelle drammatiche ... [segue »]
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