Ketty e il problema
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...Con questi pensieri arrivo alla casa dell'amico Rodolfo, scultore di pietre. È un sollievo entrare nel portico dove lui lavora. Rodolfo è forte e robusto, impolverato di bianco come un fornaio. Però non è farina, è polvere di pietra. La sua casa è un museo, oltre che un'officina e come entro vengo circondato da angioletti di pietra, vasi, gnomi, ninfe di fontane... Li scolpisce lui.
Più avanti ci sono i lumi allineati sugli scaffali, a forma di losanga, di spegnitoio, cilindrici, con cappuccio, con vetrini colorati. Li fabbrica lui, nell'officina, scaldando il ferro col mantice e battendolo a mano sull'incudine. Poi li rifinisce con la mola. C'è anche sua figlia Susy, una ragazzina bionda e lentigginosa, che lo aiuta ad applicare i vetri colorati.
Consegno la foto di Nicholas allo scultore e rimango a scaldarmi un poco.
"Tu hai il lavoro più bello del mondo" gli dico davanti a un bicchiere di sidro, "perché con i tuoi lumi illumini l'eternità."
Rodolfo ride e mi propone: "Tu sei un poeta. E allora vieni anche tu al Pozzo dei Poeti dell'amico Agostino. Ti troverai bene là. Si parla di poesia, di filosofia, di sesso... sempre in maniera libera e anticonvenzionale... Vieni, prendiamo ... [segue »]
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