Le scarpine blu
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...a grande velocità verso la chiesetta di Araldi, sono uscita di strada precipitando nel burrone sottostante: ricordo ancora bene la sensazione di vuoto, il volo, il tonfo!".
Era dunque morta sul colpo e, da allora, la sua vita, se così si può dire, si svolgeva abbastanza felicemente in un mondo parallelo il cui unico motivo di "imperfezione" era dato dalla mancanza della famiglia e ciò le procurava dei momenti di tristezza e di sofferenza. Infatti, dopo la morte, poteva sempre ancora osservare i famigliari e seguire passo dopo passo la loro vita quotidiana mentre invece non le era più consentito il benché minimo contatto, ogni e qualsiasi forma di comunicazione! Quanto avrebbe voluto poter parlare un po' con sua mamma, giocare con il fratellino e riabbracciare suo papà per ringraziarlo!
Alina concluse il racconto e chiese a Renata di conservare per lei le scarpine blu ringraziandola per averla ascoltata con pazienza. Poi, improvvisamente, sparì così come accade quando si spegne una candela con un soffio.
La volpacchiotta si riprese dall'incanto e proseguì il suo viaggio di ritorno verso la tana per ritrovare i suoi cuccioli: ma le sorprese non erano terminate perché appena arrivò in prossimità della sua tana vide che accanto all'entrata era stato sistemato un grosso sacco di tela pieno di cibo.
Lo sistemò nel ripostiglio e poi commentò con i cuccioli quanto accaduto in quella giornata straordinaria. Prima di andare a dormire, tutti insieme espressero riconoscenza nei confronti di Alina attribuendole di fatto l'inatteso regalo e promisero di conservare intatte le due scarpine blu. Per sempre.
Composto nel 2006
dal libro "Il fruscio dell'ora" di Norberto Lafferma
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