L'amore al tempo del coronavirus
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...nel mondo senza una meta precisa.
Erano nati in Cina, si pensava dai pipistrelli, dove restarono per un certo tempo durante il quale si evolsero, acquisendo una sorta di invulnerabilità nei confronti di tutti e di tutto, anche dei farmaci.
Si moltiplicarono velocemente formando delle squadre che concorrevano in gare di velocità. Serviva loro un esercito veloce, equilibrato, che sapeva correre, restare immobile e collaborare.
Avvinghiati alle persone intrapresero un vasto percorso e invasero il resto del mondo. All'inizio dell'autunno fuggivano, si nascondevano e applicavano il loro rituale per la ricerca delle vittime da sacrificare.
Invisibili, agili, veloci, possenti e scattanti si prendevano gioco di tutti.
Per rendersi introvabili giocavano ad un crudele nascondino, celandosi nei forellini dei poveri malcapitati: bocca, naso e occhi.
Si posavano anche su superfici, oggetti ed animali ma dopo qualche tempo morivano.
Se la mano di qualcuno vi si posava sopra, però, era il principio della malattia e per questo motivo le persone indossavano guanti e mascherina, finendo per somigliare a soldati in guerra con un un semi-elmo sulla faccia per proteggere le vie respiratorie.
Quando i coronavirus vedevano un forellino senza maschera si precipitavano ad entrare dalle narici. Trovavano nel naso un ambiente caldo ... [segue »]
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