L'amore al tempo del coronavirus
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Era tempo di distruzione, il tempo dei Coronavirus che diffondendosi attraverso tosse e starnuti, originarono une pandemia di dimensione planetaria.
Essi si presentavano sotto forma di cerchi ornati di minuscole gobbe visibili solo al microscopio.
Orgogliosi del loro grande potere si erano dati tale nome perché si sentivano simili alle corone che i sovrani ponevano sul capo, in segno di autorità, superiorità e sovranità.
In realtà, l'immagine più appropriata era quella di una corona funebre fatta di fiori e fronde, con nastri e scritte.
Negli ospedali era come essere in guerra: letti occupati solo da ammalati di Coronavirus.
Una situazione tragica che costringeva i medici a decidere la cura per età e per condizione di salute.
La situazione raggiunse il culmine della gravità ovunque con un elevato numero di vittime.
I governanti, disperati, decisero di chiudere le porte delle città, fino a vietare gli spostamenti da città "focolaio" di coronavirus a città risparmiate dall'epidemia.
Ai cittadini fu imposto di non uscire di casa per ridurre il contagio.
I Coronavirus, malvagi e stolti, volevano distruggere il mondo e ripopolarlo con cittadini sani e robusti, bambini e giovani.
Avevano in mente di eliminare gli anziani perché ritenevano svantaggioso far vivere persone deboli ... [segue »]
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