Le lacrime del lupo
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Dalla nave adesso era possibile vedere solo il mare e il cielo. Hunt pensava ai suoi pochi e intensissimi affetti: Thinny e Larett, alla sua anziana madre, grazie alle quali capì la ragione per cui, nonostante gli innumerevoli dispiaceri che le aveva dato aveva ricevuto in risposta il puntuale perdono. Pensò a Bear, Jeremy e forse a Zena e Cleò.
La sua amica luna sorrise e falciò le sue malinconie lasciando che ricordasse che era il momento di voler bene anche a se stesso.
E allora ubbidiente, il lupo legò il timone ben saldo ottenendo un rudimentale pilota automatico. Poi mangiò con un appetito che sorprese anche lui, e si distese a prora.
Sul timone stava seduta in silenzio una bambina dalle orecchie a foglie di alloro e dai stupendi riccioli che giocavano col vento.
Hunt si ricordò allora che aveva una risposta da darle: ma c'era tempo per questo: chi può spezzare la matita che ritrae il nostro destino? Si girò dall'altra parte e dormì pacatamente perché, quella notte, gli fu concesso di non far sogni.
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