Colei che brevemente fu e che mai in vita conobbi
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...di essere vissuta fino in fondo. Era avvenuto l'incontro occasionale di due età così diverse l'una dall'altra, di due modi di essere e di pensare così difformi, almeno in apparenza, era la vita stessa che ai miei occhi si faceva apprezzare con la sua varietà, capace di apparire triste e ironica nello stesso frangente. Il guidatore del carro, il ragazzo handicappato, io stesso che mi trovavo lì anziché a scuola, il cavallo più umano dell'uomo, tutto pareva diventare di colpo favola e noi eravamo trasformati in attori, inconsapevoli protagonisti di una recita strana, ma affascinante, piccoli pezzi di un immenso e bellissimo mosaico che è l'umanità intera con le sue sofferenze, le sue eterne contraddizioni, le sue stranezze, ricca del suo scibile umano, fotografia di un mondo grigio ma che per magia può diventare a colori. Furono tutte considerazioni che contribuirono a regalarmi un pizzico di gioia in quel luogo triste, ma fu solo effimera e di breve durata, come una goccia d'acqua tiepida che, cadendo per sbaglio dentro un bicchiere d'acqua gelida, dà solo l'illusione di riscaldarla, non riuscendo a mitigare il ghiaccio che v'è dentro. Ben presto, infatti, ritornai in sintonia con l'atmosfera di quel luogo e, d'indole ... [segue »]
dal libro "Colei che brevemente fu e che mai in vita conobbi" di
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