Colei che brevemente fu e che mai in vita conobbi
Scegli la pagina:
...nel tempo pur avendo la mentalità moderna. Di statua in statua, di emozione in emozione, arrivai in un punto in cui, finalmente, la salita era finita. La salita ma non certamente il viaggio.
Dovevo ancora conoscere l'entità più importante e misteriosa, colei che mi aveva trascinato in quel posto contro la mia volontà, forse avevo visto fin ora solo una minima parte di quanto avrei dovuto vedere o addirittura non avevo veduto ancora nulla. La salita finiva proprio davanti all'entrata di una chiesa bellissima e altissima, tutta stile ottocentesco che io prima di allora non avevo mai vista pur trovandosi nella mia città. Non mi rimase altro che restare a bocca aperta e quasi senza fiato la contemplai. Ero arrivato ormai dove sarei dovuto arrivare. Mi trovavo in quella parte altissima del Cimitero di Messina che oggi si chiama "Cimitero degli Inglesi" ma che in quel periodo si chiamava semplicemente "Conventino" dove erano e sono tuttora sepolti, i nobili messinesi vissuti nel secolo dell'Ottocento. È un luogo calmo, silenzioso che ispira timore ma contemporaneamente pace e meditazione: c'è d'averne paura ma lo si va a cercare.
Dinanzi E dietro la chiesa
Dinanzi la chiesa l'atmosfera è magica, celestiale, mistica, rapisce e ... [segue »]
dal libro "Colei che brevemente fu e che mai in vita conobbi" di
Leggi un altro Racconto Tutti gli Argomenti
Immagini con frasi
Consigliati
Ultimi argomenti inseriti
Commenti