Colei che brevemente fu e che mai in vita conobbi
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...trasporta. È difficile descrivere così tanta bellezza. Ma è mio dovere provare almeno a farlo. Proprio all'entrata, la prima impressione che si ha, è quella di essere aspettati da tempo con un'attesa quasi bramosa. Sembra esserci una festa pronta ad esplodere quando vi si entra dentro. La chiesa è stupenda, pittoresca, neanch'io so spiegarmi come abbia fatto a resistere al forte terremoto del 1908 pur essendo così alta, un sisma devastante che ha raso al suolo l'intera città dello stretto. Tutta in stile ottocentesco, la chiesa ha una porta color rosso porpora, poi s'erge maestosa ed invincibile con due colonne laterali imbattibili che sembrano sfiorare il cielo. Al centro, la chiesa sale sempre più su progressivamente, restringendosi via via che s'avvicina alla cima. A circa metà della sua altezza, vi è una finestra senza più vetri e un balcone arrugginito sempre attorniati da colombi ed altri uccelli melodici.
Il vento apre e chiude dolcemente la finestra, il sole riflette su di essa e agli occhi di qualunque osservatore, sembra di vedere affacciata una dolce ragazza ottocentesca vestita di bianco che guarda, saluta, ride, scompare e riappare e poi scende giù di corsa per le scale, apre la porta della chiesa ... [segue »]
dal libro "Colei che brevemente fu e che mai in vita conobbi" di
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