Il macellaio
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...la dava a gambe, e la notizia si sparse a macchia d'olio in tutto il territorio. Le forze dell'ordine, un magistrato, qualche curioso ed alcuni parenti degli uccisi furono subito sul posto.
Massiccio ed alto, forse più del figlio, il padre del giovane guardaspalle, dopo aver indossato la kippah, effettuò il riconoscimento rispondendo con un semplice "sì è lui!" alla domanda del magistrato. Poi si allontanò senza versare una lagrima. Ritornò in paese e tirò giù la saracinesca della sua chianca. La macelleria.
Conosceva molto bene la prassi: di lì a qualche giorno, effettuata l'autopsia, gli sarebbe stato consegnato il cadavere del figlio e lui avrebbe immediatamente disposto la sepoltura in quella zona del cimitero riservata a coloro che erano di religione ebraica.
Il sangue è proibito: "Tu non mangerai sangue con dentro il sangue della vita" e "Tu non mangerai del sangue poiché l'anima risiede nel sangue".
La vita dopo qualche tempo riprende i suoi ritmi, forsennati o sonnacchiosi che siano, il dolore scema ma, molto spesso, il desiderio di vendetta mai.
Gli animali devono essere mattati nella maniera rituale chiamata shehitah, recidendo loro la gola, lasciando uscire più sangue possibile.
Animali di grandi dimensioni devono essere uccisi da ... [segue »]
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