Floger
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...luna.
Andando a controllare l'orario, su un pendolo a muro, posizionato nell'androne, riuscì, pure nella penombra, a leggere l'orario; erano le tre e cinquanta, l'ora della tigre.
Con un paio di abbai nervosi, Floger riportò l'attenzione del padrone nuovamente su di sé; nell'oscurità i suoi occhi brillavano.
"Cosa sei, impazzito? basta Floger, piantala di fare il diavolo a quattro"!
Stizzito verso il suo cane quindi, per essere stato svegliato senza motivo apparente, Contadin Vaspen si diresse nuovamente nella sua camera da letto ma, in questo movimento, il suo sguardo nel semibuio, non poté non notare un chiarore passeggero, un baluginio, che illuminò leggermente il soffitto soprastante alla finestra.
In un momento si squarciò la nebbia della sua mente intontita dalle sue recenti incontinenze e fu finalmente tutto chiaro e spiegabile; non erano soli, in quella notte fonda nel Wyoming, lui e il cane, ma si avvertiva la presenza di qualcuno nelle vicinanze.
I sensi acuti canini di Floger, avevano certamente recepito qualche presenza esterna avvicinarsi e, Contadin Vaspen, ora capiva perfettamente il significato di tale comportamento; incombeva la necessità di imbracciare il fucile onde imbastire una difesa, ma...da chi, o da cosa?
Con sgomento, ricordandosi che i fucili erano rigorosamente scarichi ... [segue »]
Composto sabato 10 ottobre 2009
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