Scritto da: Alfredo Canovi

Rimorsi


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...luna indiscreta mi fu compagna quando lei si spogliò dei suoi vestiti mostrando un corpo degno di una regina. Un incarnato eburneo che risaltava con quello livido delle sue "concorrenti", seni turgidi e fianchi prosperosi che parevano modellati da uno scultore particolarmente talentuoso. Quando si sfilò, la gonna mostrò che non aveva quegli ingombranti mutandoni che usano normalmente le signore e questa cosa mi eccitò ulteriormente. Proprie come le altre battone che non amano perdere tempo prezioso sfilando e rinfilandosi inutile biancheria intima, così lei si era adeguata. Un delicato triangolo nero separava due gambe mirabilmente tornite, con una pelle morbida e liscia come mai avevo visto. Bofonchiai qualcosa di stupido riguardo la mia incapacità di pagare, neppure tra mille vite, cotanta mirabile bellezza.
Mi rassicurò sul fatto che il suo corpo sarebbe stato mio, nonostante il misero compenso di cui io disponevo, così mi svestii più veloce di un lampo dei pochi stracci di cui disponevo mentre lei si adagiava per terra, sopra l'erba fresca, attendendomi.

Mai in vita mia avevo provato una sensazione simile, mi distesi sopra di lei e il corpo della donna mi accettò, in un estasiante abbraccio. La sua pelle si strusciò contro la mia,... [segue »]
Composto venerdì 1 marzo 2013

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