Il rifiuto ideologico
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...ancora quegli ideali, quando non ero spinto solo dal guadagno "facile" e la pubblicità mediatica. Rimembro quelle sensazioni, un po' sinceramente mi mancano.
Ma cosa mai potrei fare?
Questo mondo è comandato dal denaro, viviamo per produrre. Pensare di ribellarsi a questo sistema, anche solo nel mio ambito letterario è un qualcosa di semplicemente assurdo.
Non ci sono possibilità di riuscirci, ed anche mettessi a conoscenza il mondo del mio pensiero, cosa cambierebbe?
Nulla.
L'editoria fa le veci del mercato. Io devo far le veci dell'editoria. È un circolo vizioso, un cane che si morde la coda".
Presi dalla tasca dei jeans il mio portafogli e lo aprii, c'erano tre banconote da cento euro ed un paio da venti.
Osservai quel denaro.
"In fondo il dilemma è semplice, o seguo le mie idee, o seguo una vita di successi economici e sociali. In fondo vivo benissimo, sono ricco, ho una bella moglie e due splendide figlie. Cosa potrei voler di più dalla vita?
D'accordo, faccio ciò che mi dicono senza seguire pedissequamente i miei desideri, ma posso forse biasimarmi? Non credo proprio!"
Rimisi il portafoglio in tasca ed avviai l'auto. Percorrendo la strada verso casa incappai in un dosso che fece sobbalzare il mio ... [segue »]
Composto domenica 17 gennaio 2010
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