Il rifiuto ideologico
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...nuovo libro che avevo appoggiato sul sedile del passeggero: si aprì, ed io lo osservai.
È vero, avevo tutto ciò che volevo dalla vita: fama, successo, soldi, donne, sesso, affetto. Non mi mancava nulla.
Eppure in fondo ero felice che quello scrittore, di cui narravo le gesta, non si fosse piegato al volere della società in cui viveva. Lui perseguì i suoi ideali fregandosene di tutto il resto.
Credeva in ciò che faceva e non voleva che nessuno potesse rovinarlo.
Certo, la metafora dell'auto che lo investe, che rappresenta la società non disposta ad accettare la sua presa di posizione e che per questo lo elimina, è forte ed onestamente ne vado tremendamente fiero.
Perché quell'evento lo renderà un martire. Perché quell'evento lo renderà un eroe indimenticabile.
Il nostro eroe.
Il mio eroe.
Dio, come vorrei essere come lui.
Composto domenica 17 gennaio 2010
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