Fuochi incrociati
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Il matrimonio tra due persone è un evento estremamente serio, importante, delicato e non solo per i protagonisti. Due estranei, pervasi da un sentimento che credono eterna panacea, decidono di vivere insieme portandosi appresso il loro bagaglio, culturale, psicologico e, non ultimo, quello familiare. Fratelli, sorelle, zii, padri, madri, nonni, cognati. Apparenti comprimari, comparse coinvolte in modo praticamente coercitivo e la cui influenza non sempre o quasi mai è positiva sulla coppia che funge da ponte tra due continenti completamente diversi e che mai sarebbero venuti in contatto. Ad ogni matrimonio, ad ogni giro di giostra aumentano parenti e serpenti, veleni e fuochi incrociati.
Masoud era stato accolto con evidente ed ostentata freddezza. Carol stava in un cantuccio, tesa e imbarazzata, mentre i suoi genitori scrutavano lo straniero. Liti furibonde avevano preceduto quell'incontro, nel vano tentativo di evitarlo. Alfred e Linda avevano usato ogni mezzo per far espellere dalla testa e dal cuore della scapestrata figliola, unica femmina tra due maschi, quella assurda fissazione, quell'individuo, oltretutto piccolo e bruttino oltre che scuro, senza fissa e dignitosa occupazione e non consono per religione, cultura e censo. Senza contare la religione. Un musulmano! Gente strana e arretrata, col terrorismo nel sangue.... [segue »]
Composto sabato 1 gennaio 2011
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