La storia che non c'è
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...il calore delle sue mani sulla mia pelle, sento il morbido delle sue labbra sulla mia guancia. Mi perdo. Come mi sono sempre persa con lui. E non ci sono più i palazzi, non c'è più la macchina su cui stiamo viaggiando, non ci sono più voci. Siamo solo io e lui. Non ho mai capito quale strano potere avesse su di me, ma riusciva ad azzerare tutte le mie volontà semplicemente guardandomi negli occhi. E poi con i suoi gesti mi rendeva il suo piccolo e indifeso burattino con cui giocare ancora una volta per poi buttarlo nel baule dei vecchi ricordi per poi ritrovarlo e giocarci un altro po' e poi ributtarlo via. Un morso sulla guancia rompe quella silenziosa armonia che si era creata. Urlo. "Ahi Liuk mi hai fatto male!"
Composto venerdì 10 luglio 2009
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