La storia che non c'è
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...di vernice, guardo l'orologio e quasi non bestemmio. È tardi, vado in camera di mio padre, prendo i soldi dal portagioie di mia madre, li rimetterò quando mi arriverà la prossima paghetta, infilo il cappotto e stavolta scendo scivolando sul corrimano, un salto per gli ultimi gradini e via, verso il cinema. Arrivo e le trovo in posizione di guerra, non c'è bisogno che parlino. Vicino al cinema c'è un vicoletto. Andiamo lì, senza nemmeno doverlo dire, tra di noi non sono mai servite le parole. Tre sigarette accese. Lo so lo so, ho smesso di fumare, ma quando sono con loro non ci posso far nulla, la follia prende il sopravvento sul buonsenso. Buttiamo la cicca, io resto indietro per spegnere i mozziconi, loro sono già in fila per fare i biglietti. Io vado a prendere le tre coca cole e la busta di popcorn, quella gigante. Ci sediamo. Iniziamo a ridere come le sceme. Quasi non ci cacciano fuori dalla sala. Alla fine del film non abbiamo la ben che minima idea di quale sia la trama. Abbiamo parlato tutto il tempo, commentato quelli che erano in sala e gli attori, ma del film non avevamo visto quasi ... [segue »]
Composto venerdì 10 luglio 2009
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