L'eco che non c'è
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...i giorni in quel maledetto ascensore, le aveva puntato addosso i dardi di Cupido. Lei non s'era potuta difendere in alcun modo; i suoi occhi color cielo ormai avevano trafitto il suo cuore e a nulla serviva la ribellione del cervello. Neanche il gettarsi sui libri di scuola l'aveva aiutata a dimenticare quelle pulsioni feline che la costringevano a tenere basso lo sguardo ogni volta che si incrociava per la strada con lui. I primi albori iniziavano a giocare a nascondino con le stelle, ma non interruppi la mia lettura. Mai come in quella notte, scoprii il piacere quasi divino d'esser catturata da altrui vite e librare in esse. La mia storia si avvicinava alla sua soltanto che il suo sentimento mai era stato ricambiato. Nel mio caso, credevo che almeno quella notte anche lui stesse provando le mie identiche emozioni. La sua pelle rabbrividiva a contatto con la mia e il suo odore diveniva violentemente il mio. Schizzavano le coperte giù dal letto e quasi non m'accorgevo di quella travolgente passione che accecava i miei occhi bagnati dalle lacrime. Lei non aveva provato o almeno lì non v'era scritto quella seducente emozione che ti scompiglia i capelli e fa ... [segue »]
Composto mercoledì 27 aprile 2011
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