Scritto da: Sara C.

L'eco che non c'è


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...perplesso e si avvicinò alla porta e senza dire nulla mi abbracciò. Io ricambiai e poco dopo gli feci vedere quel diario trovato per mera casualità. Lesse brevemente solo l'ultima lettera e si accorse della data che riportava sopra: 31 gennaio 1983. La data della mia nascita. Stavolta non riuscii a trattenere le lacrime e mi strinsi al petto di lui che ancora non riusciva bene a capire di cosa stessi parlando. Ma chiusi gli occhi e mi lasciai trasportare in quell'incrocio d'anime che ora più che mai sentivo vivo. Lui stava accarezzando il mio volto e mentre m'asciugava le gocce di ricordi che calibrate scendevano sulle guance, io provai a raccontare ciò che m'aveva dolcemente scombussolato l'anima quella notte. Quando feci cenno al numero della stanza, Matteo mosse le labbra provando a suggerirmi qualcosa all'orecchio. Io non capii se non quando con delicatezza mi gettò sul letto e mi avvolse tra le sue braccia. Mi baciò con una passionalità che mai mi sarei aspettata da un tipo timido e riservato come lui. Le nostre anime si accarezzavano, le nostre gambe si sfioravano e le mani accaldate e tremanti tentavano di coprire quell'imbarazzo. Lo avevamo fatto altre volte ma stavolta ... [segue »]
Composto mercoledì 27 aprile 2011

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