In superficie

Un lieve brivido mi percorre la schiena. Il vento soffia leggero facendo ondeggiare dolcemente le foglie degli alberi, mentre le nuvole lentamente proseguono il loro percorso verso l'orizzonte infinito. In silenzio, sdraiata sul prato mi lascio trasportare dal vento, come una nuvola ora vago anche io... Ascolto la natura chiacchierare in questa pace, il corpo immobile, la mente vuota. Oscillo tra la lucidità e il sonno e mi pare di volare. Il respiro è lento, regolare, profondo. E infine, all'ombra di un albero secolare, riparata dal sole d'estate, chiudo gli occhi, e mi tuffo nel mare dei sogni.
La stazione è affollata. Gente che va, gente che viene. Gente che aspetta, gente che corre. I treni rumorosamente raggiungono i binari, si fermano qualche minuto e ripartono veloci, impazienti, verso la propria meta. Ci sono rumori, voci, altoparlanti accesi, musica, pubblicità, bambini che piangono e qualcuno che chiede l'elemosina. Non trovo il mio treno, non trovo il binario, è scomparso. Provo a chiedere informazioni ma vengo ignorata. Tento di fermare qualche passante che magari deve prendere il mio treno, ma nessuno si ferma, sono tutti di fretta, si girano, mi guardano con gelidi occhi e se ne vanno. Sono in mezzo ... [segue »]