Romanzo trasteverino
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...blu con pantaloni in tinta. Vicolo del Cinque collega piazza Trilussa a via della Scala. È qui che io abito: al civico 32, ad angolo con via del Moro. Il portone del palazzo è sovrastato da un balcone su mensole. Quel balcone, decorato con ovoli e dentelli, è il mio. Mi avvicino alla finestra; una vespa ci si scaglia contro, schizzando il veleno sul vetro nell'affannoso tentativo di uscire. Sollevo il telaio, sventolo la mano per mandarla fuori e mi siedo sul davanzale a guardare in strada. Un gruppo di rumeni sta attraversando il Vicolo. Quelli dell'est Europa hanno invaso Trastevere. Penso ai tizi con l'aria da zingari che trovi di notte a ciondolare intorno ai negozi di roba usata, che rovistano nei sacchi della spazzatura e rubano i vestiti. Che grugno rabbioso ha questa gente. Quando giri in macchina sono quelli che rompono di più, sempre a strombazzare il clacson e a guardarti incarogniti. Ora sono seduto nella stanza da pranzo, affacciata sul cortile. Roma, la capitale del mondo. Roma sta crescendo ancora, anche se in teoria non può crescere di più, incastrata tra il Tevere, il mare, le montagne dei Castelli e le tette delle sue puttane storiche.... [segue »]
Composto venerdì 10 maggio 2013
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