Romanzo trasteverino
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...Dove e quando Gigliola potrò dormire di nuovo senza incontrarti ancora e ancora e ancora. I sogni sono fatti d'aria e al pari dell'aria non costano nulla. Ora capisco. Sto per morire. Davanti al giudice, i due pianisti trovarono un accordo amichevole. È un modo di dire. Non credo che abbia particolare importanza Ma mi ha scombinato un po' la vita. Voglio riaprire la finestra dell'arcobaleno. Datemi le chiavi. Non mi fate perdere la pazienza! Cavolo, un milione di cose mi impediscono di aprire quella finestra, un milione di cose su cui non si deve ragionare, né calcolare, né fermarsi a vedere. Solo sentire. Un milione di cose che non stanno da nessuna parte, ma che sono comunque nell'aria. Ovunque, tranne che nei tuoi occhi. Fino a tal punto arriva il tuo disprezzo? Sì. Non mi offendo. Gigliola, mi manchi. Mi manca il tuo profumo. Mi mancano le lenzuola di sole. Basta: esco. Così cerco di pensare meno a Gigliola. Ma non ci riuscirò: ne sono sicuro. Comunque è una sensazione bella uscire di casa e scambiare cenni di saluto con le persone. Gente che risponde agli sguardi e ai sorrisi. Che si fanno vicendevolmente da parte sul marciapiede. I ... [segue »]
Composto venerdì 10 maggio 2013
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