Appoggiati a me, Montag
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...l'aspettava.
Per quanto amasse i suoi familiari, c'erano alcuni aspetti del loro carattere che non riusciva a sopportare e, spesso, provava una opprimente sensazione di disagio che l'accompagnava anche una volta tornata a casa sua. Ma era la festa della piccolina, non poteva sottrarsi a quell'impegno.
La sua nipotina compiva già cinque anni. Non le sembrava vero. Pareva trascorso così poco tempo da quando sua sorella le aveva annunciato di aspettare il secondo bambino. Era stata un'emozione incredibile soprattutto perché la prima gravidanza era stata tanto voluta quanto attesa.
C'erano voluti anni prima che Raffaele arrivasse. Ricordava benissimo con quanta apprensione sua sorella andava e veniva dagli studi medici per ottenere risposte alla sua presunta sterilità. Invece, per la bimba, tutto era stato più semplice e persino sua sorella se n'era stupita. La piccola Elisa era nata d'estate e, infatti, era bella come il sole, pensò Julienne.
Anche Raffaele era un bambino meraviglioso, biondo, alto e con due splendidi occhi azzurri. Julienne li adorava, sebbene fossero il ritratto della madre. Menomale che non hanno preso da lei la stessa intelligenza, pensò, maliziosamente.
Sua sorella era una bella ragazza, non molto alta, ma perfettamente proporzionata. Occhi chiari, incorniciati da lunghi boccoli ... [segue »]
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