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...il naso. Vorrei mostrargli le montagne dove andavo in vacanza quand'ero bambina; passeggiare sulla riva del mio mare dove sono nata e cresciuta; fargli conoscere e condividere tutte le cose che so ed imparare quelle che conosce lui; viaggiare con lui, vedere posti nuovi e sconosciuti ed esplorarli a piedi o in bicicletta come è solito fare lui. Ora so che esistono mani inventate per fare carezze, e queste sono le sue. Purtroppo ne esistono altre inventate per respingerle, e queste sono le mie. Troppe volte ho respinto il suo affetto, troppe volte mi sono scansata e non ho capito quello che avrebbe voluto donarmi in un momento attraverso i suoi piccoli gesti. Troppe volte con lui mi sono fatta prima angelo e poi gatta, perché anch'io, a modo mio, avrei voluto comunicargli qualcosa. In verità, per anni sono stata costretta a nascondere e difendere il mio cuore. Ed ora, ho soltanto paura di liberarlo ancora una volta per lasciarlo volare, respirare, tremare. Io non voglio dimenticarmi mai come ci si sente sotto il suo sguardo. È il mio angelo caduto dal cielo per entrare nella mia vita; la luce calda che al telefono rischiara il mio buio malinconico; chi ... [segue »]
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