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...solo ritratto che i tuoi occhi contemplano. E in quel letto, distesa, lei. Sì, c'era tutta, totalmente sé stessa, paziente e medico chirurgo, il suo male e la sua femminilità, la sua solitudine contrapposta alla sua umanità. E Faythe Boschi era ritenuto finemente bella, forse perché assomigliava a Miriam Leone, bellissima attrice ed ex miss. Adesso, distesa in questo letto del dolore la sua chioma ramata che in salute era folta e rigogliosa, stava perdendone anche il suo colore. Tante volte aveva riflettuto osservando i pazienti verso i quali officiava la sua esperienza di medico e chirurgo, sulla disperazione di sfiorire a causa di quel nemico che li affliggeva come a una punizione divina: adesso era lì, malata e sfiorita com'essi. Aveva gli occhi chiusi al fine di crearsi uno schermo nero virtuale davanti, dove si rivedeva sana e bella come dicevano che fosse, con il suo camice bianco, la sua chioma rosso rame che spicca su tutto ciò ch'è più chiaro che si musicava ad ogni suo passo, quasi fosse una danza. Il suo sorriso, i suoi occhi azzurri, la sua bocca regolare e ben fatta, la sua voce che era camomilla per i pazienti. "Buon giorno." Era ... [segue »]
Composto martedì 27 marzo 2018
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