Il Ponte
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...matrimonio nel paese di Maria, al quale parteciparono tutti, in una catarsi collettiva.
Quel giorno sarebbe stato il turno di Alessandro per scendere al ponte.
Si telefonarono e decisero di aspettare e di rivedersi alla betulla, insieme.
Era giusto chiudere per ricominciare.
Entrambi avrebbero recapitato l'ultima testimonianza, oltre a una bottiglia di Gewurztraminer, due bicchieri e una torta al pistacchio comprata nella pasticceria del paese di Maria.
Erano certi che, con la ritrovata libertà di movimento, i paesani si sarebbero riversati fuori dalla gabbia, verso la città che attendeva di nuovo operosa di luci e suoni.
Il ponte sarebbe stato ancora solitario.
Alle 22 si misero in marcia.
Maria si era fatta bella.
Alessandro si era rasato di fresco.
Arrivò prima Alessandro.
Stappò il vino, stese un plaid sotto la betulla.
Tolse la chitarra dalla custodia e salutò la luna.
La sua ultima testimonianza sarebbe stata una canzone.
Maria arrivò.
Aveva un assolo di batteria nel petto.
Adagiò la torta e posò i due bicchieri sul plaid.
Non si toccarono e non parlarono, bastava la luna a riflettere la loro gioia.
Alessandro si sedette e iniziò a cantare la sua ultima briciola: una canzone sul tempo ritornato.
Terminato il canto, brindarono silenti.
Fu il turno di Maria che aveva scelto una poesia, quale ultima briciola: recitò frasi rubate.
Poi si abbracciarono e ritrovarono il posto più dolce del mondo.
Composto venerdì 6 marzo 2020
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